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Abraham Lincoln

8 Marzo non solo donna. Mimose contro tutte le discriminazioni

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L’8 marzo deve essere festa della dignità e della parità dei diritti tra tutti gli esseri umani di ogni luogo del pianeta nel rispetto delle differenze. E non soltanto un momento isolato di tributo retorico declinato al femminile. Le mimose sono belle, sono gialle, sono allegre e vorremmo che diventassero simbolo della lotta ad ogni discriminazione, ad ogni forma di violenza, di sopruso e di ingiustizia sociale. Uomini e donne devono battersi insieme certi, come ha detto il presidente americano Barack Obama, in occasione del 50° anniversario della storica marcia per i diritti civili di Luther King a Selma, “che il cambiamento dipende da noi, dalle nostre azioni, da quello che insegniamo ai nostri figli”.

Sentirci liberi ci rende liberi

Sentirsi liberi ci rende liberi. E’ questo che dobbiamo trasmettere a chi si affaccia alla vita, insieme al coraggio di combattere la paura, il pregiudizio, in primo luogo quello che si nasconde dentro noi stessi e che è frutto di vecchi modelli sbagliati, che mirano a imporre ruoli prefabbricati, inquadrati in un modello di società arcaica profondamente divisa per genere e per classi. Le feste e le marce sono servite e servono ancora per dare la scossa. Ma la rivoluzione vera è culturale, ha tempi lunghi, spesso lunghissimi ed è affidata al singolo individuo, alla sua capacità di cambiare le regole del gioco, di dare il buon esempio e innescare quel contagio comportamentale che quando è positivo è utilissimo all’essere umano.

Violenza sulle donne, i dati del Viminale

Uomo_con_una_cintura_picchia_donna_spaventataIl Viminale ha annunciato che nell’ultimo anno gli omicidi che hanno coinvolto vittime di sesso femminile sono stati 137 (-22,6%), di cui 102 in ambito familiare (-16,3%) e che sono in calo gli atti persecutori nei confronti delle donne (-24,8%) mentre aumentano gli allontanamenti del partner violento.

Le cifre segnalano poi che in totale sono diminuite le violenze sessuali (-22,3%), anche se le donne registrano una percentuale molto alta – nel 91,7% dei casi sono loro l’oggetto di abusi-, le lesioni dolose (-13,80%), le percosse (-17,04%), le minacce (-17,04%), i maltrattamenti in famiglia o verso i minori (-14,79%). Un‘ inversione di tendenza rispetto agli anni passati che fa ben sperare, anche se le cifre restano sconfortanti.

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