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Rainer Maria Rilke

“Addio ragazzo di luce”. Consegnato al Papa il libro sui gay e l’aids

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PAPA E LIBRO-1
Addio ragazzo di luce”: consegnato a Papa Bergoglio un libro che  è un messaggio di compassione e speranza cristiane per i giovani malati di AIDS

A Roma, presso l’ Università LUMSA, è stato presentato il libro del padre gesuita olandese Jan van Kilsdonk, “Addio ragazzo di luce- Per abbattere il muro dell’indifferenza” ( Roma, Armando ed., 2016): per iniziativa appunto della LUMSA, in collaborazione con l’ ente di ricerca sociale EURISPES,  e IASQ, l’ “Associazione Internazionale per la Qualità Sociale”, di Amsterdam.  Il volume presenta le riflessioni di Jan van Kilsdonk, che negli anni ’90 ha assistito oltre duecento malati terminali di AIDS, tutti giovani omosessuali. Si tratta di 31 omelie e discorsi pronunciati in occasione dei funerali di questi giovani, preceduti da un’ approfondita illustrazione dell’altro  padre olandese Pierre Valkering. L’edizione italiana del libro, già pubblicato con successo in Olanda dalla casa editrice Valkhof Pers di Nimega, è presentata da un’ introduzione del Presidente dell’Eurispes, Gian Maria Fara,  da una prefazione di Laurent van der Maesen, direttore di IASQ, e da uno scritto di  Marco Ricceri, Segretario generale dell’Eurispes. Alla presentazione sono intervenuti, tra gli altri, Gian Maria Fara, Presidente dell’Eurispes,  Laurent van der Mesen, Direttore dell’ IASQ, Padre Valkering, Mons. Antonio Sabetta, docente di Teologia presso l’Univ. Lateranense e la LUMSA, e Andrea Rubera,  portavoce di “Cammini di speranza”, Associazione Nazionale Persone LGBT cristiane.
Alla base di tutte  queste omelie c’ è la profonda comprensione e compassione per le sofferenze delle vittime: che padre van Kilsdonk ha elaborato grazie alla sua stretta e incondizionata vicinanza con questi giovani gay, durante la fase finale della loro vita. Un’ esperienza di profonda misericordia, che richiama le  celebri parole di Papa Francesco del 2013 “Se una persona è gay e cerca il Signore e ha buona volontà, ma chi sono io per giudicarla?” E: “Il problema non è avere questa tendenza, no, dobbiamo essere fratelli”.
Il libro è stato consegnato personalmente al Santo Padre da Pierre Valkering, in occasione dell’ ultima Udienza Pontificia. Proprio Papa Francesco, rientrando ultimamente in aereo dal viaggio in Armenia, è tornato sul tema omosessualità: sviluppando appunto quelle dichiarazioni del  luglio 2013 che, pur assumendo valenza generale, eran state pronunciate – cosa che la stampa non sempre tiene presente – in un contesto specifico, fortemente circoscritto (la diffusione, cioè, di notizie riguardanti l’intimità di Monsignor Battista Ricca, all’epoca da poco nominato, da Papa Bergoglio, “Prelato” dello IOR). “I cristiani devono chiedere perdono per aver accompagnato tante scelte sbagliate”, ha detto Francesco I ricollegandosi direttamente al Giovanni  Paolo II  che più volte, e contro forti resistenze interne della stessa Curia, negli anni ’90 fece pubblicamente ammenda per tante colpe storiche della Chiesa. “I gay non vanno discriminati, devono essere rispettati, accompagnati pastoralmente. Si può condannare qualche manifestazione offensiva per gli altri. Ma il problema è che con una persona di quella convinzione, che ha buona volontà, che cerca Dio, chi siamo noi per giudicare?”.

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