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Alan Kay

Arrivano le App smaschera bugie. Bugiardi patologici, siete avvertiti

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Bugiardi telefonici, bugiardi del web, bugiardi e basta, per voi è arrivata la fine dei giochi. Sono nate delle nuove App che promettono di smascherare anche le bugie più ardite attraverso le analisi della voce. E ancora una volta lo smartphone stupisce.

Le bugie in rete.

Questa è un realtà sempre più votata alle bugie, semplicemente perché nel mondo di internet scorrazzano gli avatar digitali, simulacri di uomini, donne e ragazzi che per quanto somiglianti agli originali sono “mediatori” e specchio distorto, e allora così mentire diviene più semplice. I cellulari sin dagli albori hanno aiutato: è facile mentire, basta inviare un sms, e un discorso come: “digli che oggi non andiamo perché il gatto sta male” sono all’ordine del giorno. E anche il web dà una bella mano alla menzogna; internet aiuta a nascondersi, agli occhi dei propri amici ma anche dell’intera società. Attraverso la rete, al contrario, si possono raggiungere quantità sterminate di persone e la falsa informazione ben veicolata diventa cosa di tutti giorni, falsa informazione che finisce per venir rafforzata collettivamente e legittimata. Il web è un microfono per tutti, e tutti possono trasformarsi in bugiardi e vittime di bugiardi.

Nascosti dietro ai social network

true falsePoi arrivano i discussi social network con le loro mille possibilità di interazione, vera o falsa. Ancora più facile dire bugie attraverso quei profili che rappresentano ormai tutto il mondo di ogni individuo, sono vetrine attraverso cui promuovere l’immagine migliore che si ha, ma per alcuni anche un’immagine falsa. Chi mente sull’età, chi sulla professione, chi sugli interessi e orientamenti politici. Chi crea veri e propri profili fasulli per adescare donne, uomini, o bambini, mentre la famiglia alle spalle cena tranquilla e ignara di qualsiasi cosa.

WhatsApp mette a nudo le visualizzazioni

E WhatsApp ci mette lo zampino, con l’ultimo aggiornamento migliora un suo “difetto” che a tutti faceva comodo: si diverte ad avvertire l’altro utente quando il messaggio viene visualizzato dall’interlocutore. Così se una persona voleva far finta di non averlo visto, non può più. L’altro saprà se non desideri rispondergli, se prendi tempo prima di farlo, e di conseguenza può svelare la bugia “non è vero che non ti ho ancora letto, anzi. Solo che non ho voglia di sentirti, maledetto scocciatore”. Questa è una bugia più sottile, ma sempre una bugia. E ora, per non avere quell’antipatica spunta blu, si può solo mantenere ben sigillata l’App. Chi l’apre, ed è abituato a rispondere a scoppio ritardato, è perduto. WhatsAppiani avvisati, e quindi mezzi salvati.

Ma il futuro ora è in mano agli smartphone

Gli smartphone anticipano le parole ancora prima che vengano scritte, sanno sempre dove i propri proprietari vanno, cosa fanno, li possono seguire e riconoscere con un click. Il grande fratello ipotizzato da George Orwell, che tutto controlla, cadrebbe in ginocchio di fronte al piccolo ma potente smartphone che continua ad accumulare App sempre più particolari e inquietanti. L’ultima arrivata è l’App “smaschera bugie”.

L’App anti-bugiardo

Cal Lightman, il dottore della serie tv ‘Lie to Me’, era in grado di smascherare una bugia con un colpo d’occhio. Oggi, se esistesse davvero, perderebbe il lavoro. Alcuni sviluppatori stanno sperimentando degli strumenti in grado di analizzare la voce di una persona; infatti, attraverso lo studio del suono, un algoritmo svela le emozioni, e analizza i veri significati nascosti.

Moodies Emotions Analytics

Realizzata da Beyond Verbal, Moodies è in grado di estrarre, decodificare, e misurare “una gamma completa di emozioni umane” in tempo reale solo con l’ascolto della variazione del timbro vocale. Consentirà agli utenti di comprendere lo stato d’animo, l’atteggiamento e le caratteristiche decisionali di chiunque. Tutto questo cliccando su un pulsante. Ma sono in via di sviluppo anche sistemi per il riconoscimento facciale, sempre a portata di click. L’utilità di questi svela bugie e analizzatori è chiara per tutte quelle aziende che hanno bisogno di studiare i propri clienti e dipendenti. Ma pensate per un elettore indeciso quanto potrebbe essere divertente sfruttare questa App? I politici vanno incontro a tempi duri.

Sì o no?

Un bene? Un male? A sentirne parlare si pensa che questa potrebbe essere una soluzione utile, oltre che per il mondo professionale, per la vita di tutti i giorni. Ma la rendono davvero più facile? Da una parte getta anche un’ombra di inquietudine, sia per l’importanza estrema che questi strumenti stanno assumendo nelle vite di tutti, sia perché un’App svela bugie potrebbe fare più male che bene. È vero infatti che le interazioni sociali sono basate e costruite su una rete che ha anche ed ancora bisogno di bugie e di un po’ d’incertezza. E forse da questo oggi non si può ancora prescindere.

Ilaria Pasqua

L'Autore

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