Che ognuno avrà il futuro che si conquisterà.

Gianni Rodari

Anche le artiste sono bancarie

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Secondo voi, quanta distanza passa fra la pittura e la banca? Io la soluzione ce l’ho, è Teresa Coratella, donna energica e creativa che entra a pieno titolo nella mia gallery di ‘personaggie’ speciali. Teresa è donna dalle molte anime. Chi la incontra, competente e concentrata, in una delle numerosissime sedi di Bnl a Roma, a sovrintenderne le ristrutturazioni o le manutenzioni, mai s’immaginerebbe di essere di fronte ad un’artista che si sta conquistando l’attenzione di pubblico e critica; in più, a una sindacalista combattiva sul fronte della Pari Opportunità; a una persona sensibile nello spendersi per le cause solidali; e, anche e soprattutto, ad una madre tenera ed amorevole, sempre pronta a trasmettere le proprie sensibilità alla sua piccina, insieme al marito che, non a caso, si chiama… Salvatore!

L’arte di Teresa

artisteTeresa ha saputo conquistarsi una reputazione di competenza, efficienza e professionalità nell’ambito della sua Banca e tessere fili di collaborazione con colleghi e management; in più, riesce, sul lavoro, ad armonizzare il tocco artistico con la praticità operativa richiesta dal suo incarico.“Sin da giovanissima volevo impegnarmi nel settore della solidarietà – racconta Teresa Coratella – forse perché era quella l’aria che si respirava a casa mia. Nel contempo, veicolavo la mia creatività anche sul piano scolastico, frequentando il Liceo artistico; insomma, l’arte l’ho presa sempre sul serio, senza inventarmi artista all’improvviso, come talvolta si vede accadere.” Teresa ha trovato una collocazione artistico-esistenziale in uno dei più importanti movimenti della fine del XX secolo. Come? “Ho seguito un percorso che mi ha portato ad evolvermi, condividendo le idee e la poetica del Movimento Trattista, uno dei più forti e innovativi movimenti artistici italiani e internazionali, nato alla fine degli anni ’70, grazie al Manifesto del Trattismo, stilato dalla fertile, immaginifica mente del Maestro Claudio Bianchi.”

La storia di Teresa

Mentre mi racconta la sua vita, non posso fare a meno di apprezzarla per il concentrato di energia che trasmette: “La mia storia vi stupirà. Dopo una prima ‘fiammata’, artistica, coincisa con gli anni delle scuole superiori, vi è stato un relativo black out, dove a prevalere è stato un altro mio aspetto, quello in cui imperano il pragmatismo e la praticità. Mi sono ritrovata, giovanissima, nel ruolo di ufficiale esattoriale, dipendente statale immersa nella routine del quotidiano. E’ stata una prima esperienza lavorativa ‘forte’, che ha irrobustito in me un imprinting operativo tale da permettermi di essere assunta in Bnl. Anche in questa realtà ho avuto le mie soddisfazioni, facendo trovare spazio ai miei slanci solidali.” La fatalità era dietro l’angolo. La vita di Teresa è cambiata d’improvviso, a causa di un incidente motociclistico. “Può considerarsi una sorta di ‘vallo’ che segna l’ante e il post; il prima e il dopo della mia esistenza. – afferma la nostra intervistata – Sono stata costretta ad una lunga degenza e a una convalescenza e rieducazione altrettanto pesanti. Ho così proiettato le mie energie verso l’arte, che pur rimaneva un mio interesse primario. Mi sono laureata all’Accademia delle Belle Arti di Roma ed ho fruito di una borsa di studio a Bruxelles. Anche questa è stata un’esperienza importante, che mi ha fortemente maturata interiormente, non solo sotto il profilo dell’arte, ma anche come persona.

L’esperienza belga

Teresa con Tommaso Cascella. artiste italianeNella capitale belga ho avuto l’occasione di conoscere e frequentare il Maestro Olivier Strebelle, grande scultore belga, oggi 88enne. Sua ad esempio, un’imponente scultura per le Olimpiadi di Pechino, nel 2008. Da giovane, fu vicino al cosiddetto Gruppo CO.B.RA, gruppo di pittori e scrittori attivo in Belgio, Danimarca e Paesi Bassi dal 1948 al 1951. Il nome è un acronimo delle tre città in cui il gruppo operò (Copenaghen, Bruxelles e Amsterdam).” In contemporanea, Teresa coltivò anche la sua preparazione verso le nuove tecnologie e l’informatica: dal XX.mo secolo si stava passando al XXI.mo e saper padroneggiare il computer dava una marcia in più, sul posto di lavoro. “La mia predisposizione alla solidarietà – aggiunge – mi ha mossa all’impegno sindacale, occupandomi di eventi legati al sociale e, ormai, da un paio d’anni, faccio parte del Dipartimento per le Pari Opportunità della Segreteria Nazionale di Dircredito, il sindacato che si rivolge ai dirigenti e ai funzionari del credito”.

Essere artisti a Roma

L’arte, però, non è mai accantonata dalla vita di Teresa Coratella, rimanendone il motore immobile. “Posso ritenermi fortunata – riconosce – di vivere a Roma, città di una certa vivacità artistica, secondo una tradizione mai interrottasi nei secoli. Mi fa piacere di aver conquistato l’amicizia e la stima di artisti di gran nome sulla scena artistica nazionale e internazionale, come Bruno Ceccobelli, Felice Levini, Tommaso Cascella, Marc Kostabi, Giancarlino Corcos, Salvatore Pupillo e tanti altri. Con loro è tutto un proliferare di espressioni e di esperienze artistiche. Grazie anche al professor Francesco Gallo Mazzeo, figura di primo piano nell’ambito della critica e della cultura internazionale – continua Teresa – ho partecipato a Premi importanti, come il Termoli o il Tornareccio e, nel 2011, al padiglione romano della Biennale straordinaria per i 150 anni dell’Unità d’Italia, curata da Vittorio Sgarbi. Altre mostre sono seguite, come, ad esempio, la recente Quadriennale di Roma, dove ho presentato, insieme con le artiste Elisa Montessori, Tomaso Binga e Marilù Eustachio, un calendario artistico che ha… lasciato il segno”.

Ci stiamo lasciando, quando una domanda mi serpeggia nella mente: “Teresa, quale opera consideri il tuo capolavoro?” Sorride e mi guarda un po’ commossa: “Certamente mia figlia, Francesca Rosa, che già a 5 anni e mezzo manifesta spiccate doti artistiche”.

Annamaria Barbato Ricci

 

 

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