La valutazione – nelle università e nella scuola, per non dire di altri ambiti – è considerata ormai un processo non solo inevitabile, ma giusto e necessario, per cui essa non viene più messa in discussione quasi da nessuno.
Ignoranza o demagogia? Il circo dell’assurdo dei politici italiani. Ignoranza? Demagogia? Furbizia politica? Sorgono queste domande quando si sentono certi politici fare affermazioni mirabolanti nei talk show.
Quando il futile diventa essenziale. Ci sono politici che sono splendidi combattenti quando si tratta di difendere le cause più ignobili perchè lo fanno sempre con nobili argomentazioni e sublimi principi garantisti.
Berlusconi si è lasciato infinocchiare dal migliore dei suoi allievi. I Pentastellati hanno sancito la propria nullità politica e Salvini con la Meloni….
Allo stesso modo di come è accaduto in tanti altri casi di rilievo pubblico, si confondono, anche nel caso dell’elezione del Presidente della Repubblica, aspetti e giudizi che appartengono categorialmente a piani di discorso diverso.
Tra false baruffe e veri accordi chi ha il potere non ci rinuncia. Si è mai constato storicamente che un ceto privilegiato, una classe sociale, abbia deciso consapevolmente e senza esservi costretto con la forza di tagliare le fonti delle proprie prerogative in nome del “bene comune”?
Il fatto che Berlusconi subordini l’approvazione della nuova legge elettorale e delle riforme istituzionali alla elezione del Presidente della Repubblica sta facendo venire al pettine i nodi che si era immaginato fossero superati con l’accordo del Nazareno.
La recente presa di posizioni dell’Accademia della Crusca in difesa della lingua italiana riaccende di nuovo i riflettori sull’iniziativa di alcuni atenei (in primo luogo il Politecnico di Milano) di far studiare per l’intero corso magistrale (cioè i due anni che vengono dopo i tre della laurea di..