Ecco qual è il problema del futuro:
quando lo guardi cambia perché lo hai guardato.

Lee Tamahori

Banche e risparmiatori, un rapporto asimmetrico

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bancheSolidità, affidabilità, sicurezza, ricerca accurata della clientela e dei piani di investimento unite a trasparenza e innovazione, dovrebbero essere lo specchio di una banca. Ma non è così.
Le famiglie quando si rivolgono ad una banca si aspettano di essere accompagnate nelle scelte, da professionisti in grado di consigliarle nel mare delle molteplici scelte. Poiché esiste in genere una asimmetria tra il risparmiatore e l’intermediario, che pone l’intermediario in una condizione di maggiore potere rispetto al risparmiatore, reperire in anticipo notizie sulla solidità della banca prescelta, in un momento di crisi come questo, vuol dire tutelare il proprio risparmio. La crisi finanziaria che ha colpito il nostro Paese nel 2008 ha modificato l’uso del risparmio nelle famiglie italiane. Si è registrata una maggiore ricchezza in forma circolante e in depositi e una maggiore diversificazione nelle forme del risparmio.
La ricchezza degli italiani
“Le indagini condotte sulla ricchezza delle famiglie italiane confermano che gli italiani posseggono beni reali per 6mila miliardi di euro, cioè beni immobiliari, e attività finanziarie per 4mila miliardi di euro costituite da moneta circolante e depositi e obbligazioni. Le obbligazioni bancarie ammontano a 150 miliardi di euro e di questi 1/5 sono di tipo subordinato. Le azioni, le partecipazioni, le quote di fondi comuni di investimento, le riserve assicurative e i fondi pensione costituiscono il 55% pari a 2.100 miliardi di euro della ricchezza finanziaria. Le azioni costituiscono solo il 2% del totale mentre le riserve assicurative, i fondi pensione e i fondi comuni di investimento sono il 34% (in dettaglio 12% fondi comuni e 22% riserve assicurative e fondi pensione)” ( Enea Franza economista,06.07.2017 L’Educazione Finanziaria Difende il Risparmio).
Tutela del risparmio
Tornando indietro nel 2008, la crisi ha modificato di fatto la nostra percezione sul rapporto che abbiamo con il mondo della finanza e delle banche e ha posto una serie di problemi. Tutte gli organismi internazionali hanno reagito alla crisi che è nata dagli Stati Uniti d’America con la crisi dei subprime e il successivo fallimento della Leman, ma solo dopo questo evento l’OCSE e la Banca Mondiale hanno assunto delle iniziative che riguardano l’offerta dei prodotti finanziari. L’Unione Europea è intervenuta tempestivamente con la direttiva che contiene il famoso Bail In.
Cosa è il Bail In
Quando una istituzione bancaria si approccia al fallimento possono succedere due cose: si interviene con l’aiuto di Stato o non si interviene e si lascia fallire la banca. Il problema è che comunque il fallimento di una banca non riguarda soltanto quella banca, perché tutti gli istituti bancari sono connessi. Con l‘innovazione tecnologica degli ultimi 15 anni, con l’uso massivo del tecnologie di comunicazione e tutto l’utilizzo che ne è derivato, il fallimento di una banca anche piccola come le banche venete può mettere in crisi un sistema. Ritornando al salvataggio di Stato, perché i contribuenti dovrebbero essere coinvolti nel salvataggio di una banca che ha gestito male i suoi bilanci? È giusto far cadere sui contribuenti il peso di questi errori? L’UE è intervenuta con il Bail In che dice che non sono più i contribuenti ma saranno gli azionisti e gli investitori qualificati o gli obbligazionisti subordinati, a contribuire agli effetti della crisi.
Il ruolo della Banca d’Italia e della Consob
La Banca d’Italia e la Consob sono gli organismi preposti al controllo delle banche. Dopo la crisi del 2008 e la crisi delle banche degli ultimi due anni la Banca d’Italia ha dovuto adottare misure ad hoc rivolte a ridurre la rischiosità delle attività finanziarie tramite un controllo più approfondito dei requisiti di liquidità, scadenze, leva finanziaria sulle banche presenti sul territorio italiano. Maggiore vigilanza e tutela per garantire che il risparmiatore abbia la trasparenza necessaria sui prodotti offerti evitando che gli intermediari sfruttino la propria azione di vantaggio informativo o contrattuale sui risparmiatori. Si è attuato con il Bail In in Italia un processo di moralizzazione? No! In Italia purtroppo l’applicazione di questo nuovo paradigma non ha avuto riscontro, infatti, proprio nei giorni scorsi le commissioni finanza stavano valutando il salvataggio delle Banche Venete ( Veneto Banca e Banca Popolare di Vicenza ) operando di fatto con un aiuto di Stato, e tramite le norme UE che consentono la ricapitalizzazione precauzionale da parte dello Stato, è stato approvato anche il salvataggio di MPS con una quota del 70% a carico dello Stato, cioè a carico dei contribuenti italiani.

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