Che ognuno avrà il futuro che si conquisterà.

Gianni Rodari

Boom di internet nelle imprese ma poco attivo l’e-commerce

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Le aziende italiane? Sempre più connesse e dotate di struttura informatica ma ancora troppo indietro per ciò che riguarda l’e-commerce. Questi i dati di un’analisi dell’Istat dedicata proprio allo stato dell’arte di un settore strategico e innovativo per l’Italia. Il dato positivo è che nel 2014 il 98,2% delle imprese italiane con almeno 10 addetti dichiara di possedere una connessione a internet; se si guarda alle tipologie di connessione, il 95,0% delle imprese dispone di banda larga fissa o mobile (94,8% nel 2013). Interessante anche il dato sull’identità nel web: il 69,2% delle imprese con almeno 10 addetti (88,9% tra quelle con almeno 250 addetti) dispone di un sito web (67,3% nel 2013). E anche la presenza interattiva è in crescita: il 31,8% delle imprese (51,9% tra quelle con almeno 250 addetti) utilizza un social media (24,7% nel 2013); gli strumenti più diffusi sono i social network (29,3%) e i siti web di condivisione di contenuti multimediali (10,3%).

Manca la capacità di “vendita”

eFin qui i dati positivi. Il problema rimane però l’ottimizzazione di questa digitalizzazione. Secondo i dati, infatti, le piccole imprese, pur essendosi dotate per la maggior parte di siti web (67,4%), ancora non colgono le opportunità offerte da sistemi di vendita on-line: l’11,5% ha attivato sistemi di ordinazione sul proprio sito web e il 7,3% ha effettuato nel 2013 vendite on-line via web o altre reti.

Insomma, sono ancora solo troppo poche le piccole imprese italiane – poco più di una picco su 10 – che riescono a sfruttare le opportunità offerte dall’e-commerce. La percentuale di imprese attive nel commercio elettronico è addirittura scesa rispetto al 2012, passando dal 44,4% al 42,5% e, anche se aumentano le imprese che hanno venduto online i propri prodotti o servizi (da 7,6% nel 2012 a 8,2% nel 2013), diminuiscono quelle che hanno acquistato online (41,7% nel 2012 e 39,6% nel 2013).

Poche imprese usano la fattura elettronica

Altro dato: soltanto l’8,2% delle imprese dichiara di fatturare esclusivamente in forma cartacea ad altre imprese o alla P.A., ma è ancora bassa la percentuale delle imprese che utilizzano la fatturazione elettronica in un formato adatto all’elaborazione automatica (5,4%), mentre è molto diffusa la fatturazione digitale non adatta all’elaborazione automatica (56,7%).

La classifica dell’e-commerce

Ma quali sono le città dove l’e-commerce tira? MyThings, società che si occupa di soluzioni di advertising online, ha stilato una “classifica” delle città d’Italia che sono più attive in tal senso, ossia di acquisti effettuati sul web, sia da desktop che da mobile, e i risultati che ne emergono sono molto interessanti. Non sorprende che la città più attiva in tal senso sia Milano con un indice del 18,62%: un dato davvero alto per il settore. Il secondo posto del podio va a Roma, con un Online Shopping Index del 6,02%. Al terzo posto di questo speciale ranking troviamo Firenze, con un 4,3%. Questo indice misura quanto sono attivi gli abitanti di una determinata città quando fanno shopping online ed è il risultato della media fra il mobile index e il desktop index, ognuno dei quali viene calcolato dividendo le conversioni pro capite e il valore medio degli ordini.

Danilo Patti

L'Autore

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