Il popolo brasiliano ha dimostrato una maturità al di là di alcune negative previsioni. Ha bocciato populismo e sirene e votato per proposte politiche fondate. Possiamo dire che il 60% (ossia la somma dei voti dei due maggiori sfidanti) ha scelto il cambiamento e bocciato il governo, anche se il voto non ha premiato l’ambientalista Marina Silva, ma ha premiato Aecio Neves, esponente del Psdb (il Partito social-democratico, di centrodestra), che ha mostrato un’immagine più tranquilla e rassicurante rispetto alcune posizioni un po’ radicali di Marina che comunque raccoglie il 21%. Il Partito dei lavoratori della presidente Dilma Roussef paga il conto della dilagante corruzione che lo ha attraversato. Anche nel voto per i governatori le scelte sono state chiare in favore di un cambiamento rispetto al passato.
Ora ancora un mese di campagna elettorale fino al voto finale. Sappiamo bene che si ricomincia da capo. È evidente che Neves e Silva dovranno trovare una sintesi per battere Dilma. Una notazione di non poco conto: da ora in poi gli spazi a disposizione nei media e in tv saranno uguali per i due candidati. Un tema è all’ordine del giorno: chiunque vinca dovrà fare i conti con una maggioranza eterogenea e non larghissima. E dovrà mantenere la promessa di cambiamento. Sanità, educazione e sicurezza i temi fondamentali.