Sogni, promesse volano... Ma poi cosa accadrà?

Gianni Rodari

BUFERA SU #ALFANO? IO SINDACO DI DESTRA DICO SI’ A #UNIONICIVILI

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Stop alle registrazioni dei matrimoni tra persone omosessuali contratti all’estero. Sono bastate poche parole, anzi una circolare firmata Angelino Alfano, per scatenare la bagarre. Da Nord a Sud del Paese dura, anzi durissima, è stata la reazione. Dalle comunità gay, ai sindaci, fino alla maggioranza parlamentare, che si è spaccata tra i sostenitori di Alfano e coloro che preferiscono rimettere la questione al Parlamento. Ma andiamo per ordine. Cosa è accaduto? Il ministro dell’Interno ha detto “no” alle registrazioni dei matrimoni gay contratti all’estero e lo ha fatto durante un suo intervento radiofonico alla trasmissione “No stop music”, lo scorso martedì. Secondo il ministro da ora in poi, attraverso una circolare, ogni prefetto sarà invitato a rivolgersi ai sindaci affinché vengano cancellate le trascrizioni già presenti nel territorio, viceversa si procederà con l’annullamento d’ufficio. Pro o contro l’incriminata circolare? FUTURO QUOTIDIANO ha girato la domanda proprio a un sindaco di Fratelli d’Italia, quello di Latina, Giovanni di Giorgi che, da destra, ha una posizione per molti “eretica” sul tema dei diritti civili.

Sindaco, Angelino Alfano ha imposto lo stop alle registrazioni dei matrimoni contratti all’estero da coppie omosessuali attraverso una circolare che in poche ore ha scatenato accese reazioni. Qual è la sua opinione al riguardo?
GiovanniDiGiorgiIo sono favorevole ai diritti civili ma qui dobbiamo soffermarci su un altro aspetto. Trattandosi di una questione costituzionale è opportuno, anzi indispensabile, l’intervento del governo perché parliamo di una situazione che deve ricevere un’apposita normativa. I nostri politici devono lavorare e intervenire su uno dei capisaldi stabiliti dalla Costituzione italiana, i diritti civili.

Come giudica le reazioni dei sindaci che si sono scagliati contro le parole del ministro dell’Interno e qual è la sua posizione?
Le reazioni che stiamo riscontrando da parte di numerosi sindaci e da altre parti politiche sono proprio la conseguenza della mancanza di una normativa. Non è però questo un problema dei sindaci ma una questione che, come già detto, deve essere affrontata seriamente a livello parlamentare.

Quale è stata la reazione di Latina e dei suoi cittadini?
In questa città non ci sono mai state trascrizioni di unioni omosessuali ma ad ogni modo il problema non cambia. A prescindere dal luogo o dalla reazione delle persone o degli organi politici parliamo di una situazione che non è più fattibile. La registrazione o meno di un matrimonio gay contratto all’estero è solo un palliativo, un rimedio provvisorio, che non deve però distogliere l’attenzione sul focus principale di questa discussione. Cosa intende fare e come intende intervenire la nostra classe politica? Mi auguro che la risposta possa avvenire in breve termine.

Anita Zeipi

L'Autore

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