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Gianni Rodari

CASO #GRECIA E #BORSE A PICCO. O QUI SI FA L’#EUROPA O SI AFFONDA

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L’Europa è di nuovo sull’orlo del baratro. Il profondo rosso che è tornato ad affliggere le Borse, a causa della Grecia, è una dimostrazione del caos che regna sovrano sulle politiche del vecchio continente. Il futuro dell’Unione resta incerto e opaco più che mai, con gli Stati fondatori che sono divisi o assenti o l’un conto l’altro armato.

Italia assente nonostante il semestre europeo

Assente è l’Italia nonostante ricopra la presidenza di turno. Il semestre sta per concludersi senza un nulla di fatto, nel vuoto più totale. Il governo ha brigato tanto per poter assegnare il titolo di Mrs Pesc a Federica Mogherini, ma quali sono i brillanti risultati finora portati a casa o incassati dalla nostra inviata a Bruxelles? La sua promozione a un così prestigioso rango internazionale sta ingrigendo il ruolo della Farnesina agli occhi del mondo, con tutto quello che nel mondo accade.

Matteo Renzi ha rinviato e rinviato la nomina del successore. Ma il tempo è scaduto. Ci dicono comunque che superato il nodo della Legge di stabilità – per altro elaborata nel pieno rispetto dei diktat di Bruxelles, ops di Berlino – al prossimo Consiglio dei ministri potrebbe arrivare il fatidico annuncio. Chi sarà il nuovo miistro? Lapo Pistelli, attuale vice, è in pole position e guida un piccolo stuolo di candidature rosa: Marina Sereni, Marta Dassù, Debora Serracchiani. Ma che il problema non sia le quote panda. Donne o non donne, si sbrighino, il momento è grave.

La disobbedienza francese 

E se l’Italia non c’è, ma comunque si limita a fare bene i compitini assegnati da Angela Merkek, la Francia non ci sta. Ha aperto finalmente gli occhi e sta mettendo mano al risanamento della sua economia. E lo vuole fare infischiandosene delle rigide leggi europee che invece il Portogallo e la Grecia, che ora finalmente si ribella, sono state costrette a rispettare. Un atteggiamento quello di Parigi che sta irrigidendo sempre più la Germania, che continua caparbiamente e ciecamente a sostenere la linea ferrea dei vincoli e dell’austerità, nonostante il baratro a due passi per tutti.

Bce ostaggio di Berlino

La Bce, in questo scenario, sembra avere le mani legate. E di essere ostaggio anch’essa di Berlino e dei poteri che la governano. Mario Draghi non potrà agire come fece due anni fa. Cosa accadrà dunque? Ieri il vecchio continente ha bruciato 270 miliardi, dopo l’annuncio della Grecia di uscire dal programma di aiuti della Ue. Milano ha perso il 44% e il nostro spread è salito oltre 160. Intanto gli Stati Uniti lavorano a un rincaro del dollaro. Ci sono tutti i sintomi di una terribile recrudescenza della crisi. Qui davvero o si fa l’Europa o si affonda.

Velia Iacovino

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