Il guaio del nostro tempo è che il futuro non è più quello di una volta.

Paul Valéry

CASO PETROBRAS: IL #BRASILE AFFRONTA IL SUO PIU’ GRANDE SCANDALO

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petrobras dal nostro corrispondente in Brasile

Lo scandalo Petrobras dilaga. Le immagini televisive ci hanno riportato alla memoria le grandi retate contro esponenti della mafia. Grande spiegamento di forze di polizia, fotografi, perquisizioni, aerei, carcere. Ventuno  grandi funzionari di Petrobras, tre presidenti, il direttore generale Renato Duque.

L’operazione è stata battezzata “giudizio finale” anche se pensiamo che di finale ci sia ben poco. Quello che appare dalle prime notizie è che ci si trovi di fronte a un club per la spartizione di tangenti su somme colossali, “cartel das empreiteiras” in affari con i partiti e con la politica più in generale. Su 25 mandati 4 non sono ancora stati eseguiti, tra questi quello di Fernando Soares, uno dei massimi collegamenti tra la Petrobras e il mondo politico. L’ ex presidente del Brasile, Fernando Henrique Cardoso, ha detto che si vergogna, come brasiliano, di parlare di quello che sta accadendo in Brasile.

L’operazione è avvenuta il giorno dopo la pubblicazione della trimestrale di Petrobras, evidentemente per non influenzare negativamente i mercati ma è evidente che questo scandalo va ben al di là degli effetti che ha nei tempi brevi. Il governo per ora tace trincerandosi dietro il principio della libertà della magistratura ma è a tutti evidente che siamo solo all’inizio del più grande scandalo politico-affaristico che il Brasile ricordi. Ieri intanto Avenida Paulista, la più famosa strada di Sao Paulo, è stata invasa da migliaia di cittadini a sostegno della petizione per chiedere l’impeachment di Dilma. Non sarà così ma certamente l’azione di governo è in grande difficoltà e il divario tra cittadini e politica è sempre più grande.

Alessandro Battisti

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