La gente ha sempre dichiarato di voler creare un futuro migliore.
Non è vero. Il futuro è un vuoto che non interessa nessuno.
L'unico motivo per cui la gente vuole essere padrona del futuro
è per cambiare il passato.

Milan Kundera

Che paura, sta paura! Ricette per liberarsi da assurdi paletti

0

“L’unica cosa di cui dobbiamo avere paura è la paura stessa”. Questa frase fu pronunciata da Franklin Delano Roosevelt durante il suo discorso inaugurale, il 4 marzo 1933, riferendosi alla Grande Depressione. Ed è proprio vero!

Sin da piccola mi sono approcciata con estremo disagio a tutto ciò che si presentava antropomorfo e, nello stesso tempo, inanimato: avevo una gran paura delle bambole! Poi ho scoperto che esiste una specifica “patologia” in tal senso, la pediofobia. Persino il dottor Freud affrontò dettagliatamente il tema nel “Perturbante”, un interessante saggio del 1919. “Il perturbante – secondo il padre della psicoanalisi – è quella sorta di spaventoso che risale a quanto ci è noto da lungo tempo, a ciò che ci è familiare”. Questo tipo di pulsione (o meglio repulsione), tra l’altro, è alla base di tutta la letteratura fantastica e del genere horror. Beh, per me ha funzionato (parzialmente) una terapia d’urto a base di film tipo “La bambola assassina” o visite (per me raccapriccianti) al museo delle cere.

fobie -pauraCos’è la paura

Oggi, perciò, ho deciso di guardare in faccia l’abisso e “sviscerare” l’ancestrale sentimento che tanto condiziona l’esistenza di ognuno di noi. La paura è un’emozione (come gioia, tristezza, rabbia…) che caratterizza tutti gli esseri viventi. Funziona un po’ come una vocina interiore che ti dice “stai attento!” e ti permette, così, di evitare tanti pericoli. Da questo punto di vista è come un’amica preziosa che ti aiuta a non fare o a non dire cose che potrebbero danneggiarti o di cui potresti pentirti. A volte, però, questa compagna può diventare un po’ troppo “appiccicosa”. Chi ha paura delle api, chi dell’altezza, chi dei posti chiusi, chi del buio, chi di vivere…Secondo il filosofo Thomas Hobbes, a unire tutti gli esseri umani è la paura di morire e, per questo, il loro obiettivo numero uno è quello di conservare la propria vita a tutti i costi. Un’altra paura molto frequente è quella di non essere amati o, ancora peggio, di amare. Il filosofo Epicuro consigliava ai “fifoni” di…cogliere l’attimo (ripreso poi dal famoso Carpe Diem), cioè di imparare a concentrarsi solo sul momento che si sta vivendo, evitando di farsi prendere da ansie inutili. Ma è più facile a dirsi che a farsi.

Le fobie – la top ten

Per quanto a molti di noi possano risultare curiose o sorprendenti, le fobie non sono un disturbo strano ma, di fatto, si tratta di pulsioni molto comuni. Gli esperti calcolano che nel loro insieme hanno un’incidenza del 5% sulla popolazione mondiale. Questo significa che una ogni venti persone patisce un qualche tipo di fobia. Le donne con maggiore frequenza degli uomini. Al primo posto si piazza la paura delle altezze, o acrofobia con la maggioranza delle persone che ha dichiarato di sentirsi insicura quando si trova in alto, che sia su una scala, un balcone e via discorrendo. Al secondo posto c’è l’atavica paura dei serpenti, o ofidiofobia. Al terzo posto, la paura di parlare in pubblico, o glossofobia, che paralizza molti. Il quarto posto, se lo aggiudica la paura dei ragni, o aracnofobia, con la maggioranza di donne che ne soffrono. Ma anche gli uomini non si tirano indietro. La paura dei piccoli spazi, o claustrofobia, è al quinto posto tra le fobie della gente. La paura dei topi, o musofobia, si è piazzata al sesto posto. Che dire poi della paura degli aghi? La cosiddetta belonefobia – magari poco conosciuta – è al settimo posto, facendo tremare molte delle persone che si devono, per esempio, far fare un’iniezione. All’ottavo posto si trova la paura di volare, o pteromeranofobia quando riguarda tutte le forme di volo. Se è riferita soltanto al volare in aereo, è definita aerofobia, la più diffusa. In questo caso, il timore è quello di restare vittima di un incidente. Al nono posto troviamo un problema ben noto: quello degli spazi aperti, o agorafobia. Le persone che ne soffrono spesso temono di non potersi rifugiare immediatamente in un luogo ritenuto sicuro. Allo stesso posto c’è la paura della folla, o enoclofobia, che mette a serio disagio le persone che si trovino in mezzo a tanta gente. Un’insolita paura è quella che troviamo al decimo posto: la paura dei clown, o coulrofobia, che si riscontra spesso tra gli adolescenti e gli adulti. Questa paura, secondo alcuni, potrebbe essere stata anche alimentata da romanzi horror come “IT” di Stephen King, che avevano come protagonista proprio un clown maledetto.

liberarsi dalla pauraCome liberarsene

Insomma, ogni occasione è buona per tremare (e non vivere appieno la propria vita). Ma come fare a liberarsi da questi insulsi, quanto dannosi, blocchi? Gli esperti ritengono che per far piazza pulita di ciò che ci impedisce di star bene con noi stessi, sono tre le tappe essenziali: innanzitutto prenderne coscienza (non si può cambiare nessuna reazione di cui non siamo consapevoli); poi l’accettazione (si tratta qui di riconoscere, di ammettere la situazione qual è; fintantoché non comprendiamo onestamente di aver bisogno di aiuto, non passiamo all’azione per chiederlo); infine l’azione (non è quello che sappiamo che può cambiare il nostro modo d’essere, ma ciò che facciamo con quello che abbiamo scoperto). Concludo con Gabriele D’Annunzio da “Le vergini delle rocce”: “Non temere! Accogli l’ignoto e l’impreveduto e quanto altro ti recherà l’evento; abolisci ogni divieto; procedi sicuro e libero. Non avere omai sollecitudine se non di vivere. Il tuo fato non potrà compiersi se non nella profusione della vita”. Meditiamo, gente, meditiamo!

Carla Cace

L'Autore

Lascia un commento