"Tutto è fatto per il futuro, andate avanti con coraggio".

Pietro Barilla

Chi governa deve dare il buon esempio. La lezione di Isocrate

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la scuola di Atene R.SanzioChi governa deve dare il buon esempio. Lo insegnava nel IV secolo avanti Cristo Isocrate( 436 a.C. – 338 a.C) filosofo, maestro di retorica, straordinario educatore. Nella sua scuola, pari per fama all’Accademia di Platone, si formò quella classe dirigente che fu poi protagonista e testimonial della grande stagione della democrazia ateniese che resta ancor oggi faro indiscusso di civiltà. Il buon esempio, appunto, sosteneva il pedagogo greco, è un dovere per chi è al comando.

Non si può pretendere infatti che il popolo sia onesto e concedere invece a coloro che lo governano di non osservare le leggi. Un vero leader deve indicare la rotta e il suo comportamento deve essere irreprensibile. Chi accetta di mettersi al servizio della collettività diventa automaticamente trasparente, più trasparente degli altri. E l’attenzione su di lui aumenta a dismisura. E’ per questo che ha più degli altri il dovere di essere senza macchia e senza peccato.

Cesare e la moglie di Cesare, le dimissioni di Lupi e le parole di Renzi

renzi  e lupiCesare e la moglie di Cesare non devono neppure essere sfiorati dal benché minimo sospetto. Non si tratta di fare del falso moralismo. Quel che preoccupa sono piuttosto le ricadute che rischia di avere sui costumi di una società e di un intero paese il modo eccessivamente disinvolto di agire dei membri della squadra che gestisce di volta in volta il potere. Bene ha fatto, dunque, Maurizio Lupi, che non è neppure indagato, a lasciare l’incarico di ministro, dopo quello che è emerso sul suo conto, sui suoi amici e sul suo entourage familiare. In situazioni analoghe e anche più critiche avrebbero dovuto farlo e dovrebbero farlo molti altri. E’ un atto dovuto minimo verso se stessi, gli elettori, i cittadini.Per questo suonano stonate le parole di Matteo Renzi: non ci si dimette per un avviso di garanzia.Se è vero che la presunzione di innocenza deve valere fino a quando la sentenza non sia passata in giudicato, è pur vero che non ci può essere ombra sulla dirittura morale di chi amministra la cosa pubblica.

Ieri e oggi. A lezione di buon governo nell’antica Grecia

Ma lasciamo parlare Isocrate -tradotto da Giacomo Leopardi- che fa lezione a Nicocle re di Salamina. Il discorso del retore greco nella versione del poeta di Recanati doveva essere pubblicato nel 1826 dall’editore Stella in una raccolta dal titolo “Scelta di moralisti greci tradotti”, ma non vide mai la luce. E’ oggi consultabile nella sezione “Le Operette Morali di Isocrate” all’interno del libro “Tutte le opere”, primo volume, di Giacomo Leopardi (Sansoni editore 1969) , introduzione di Walter Binni, con la collaborazione di Enrico Ghidetti.

“Non giudicare che egli sia di ragione che gli altri abbiano a procedere modestamente e il principe senza modo, anzi fa che la tua propria temperanza e misuratezza sia d’esempio agli altri, considerando che i costumi di tutta la città si rassomigliano a quelli dei principi. Fa conto che egli sia segno che il tuo reggimento è buono, se tu vedi che per le tue diligenze la città divenga più ricca e più costumata. Maggiormente ti caglia di poter lasciare ai figliuoli una fama onorevole che una ricchezza grande; perché questa passa, quella no; e colla fama si acquistano le ricchezze, ma colle ricchezze non si compera la riputazione; e quelle toccano anche alla gente da nulla, ma questa non la possono conseguire altri che gli eccellenti. Nelle vesti e negli ornati del corpo tu dèi seguitare il lusso, ma nelle altre cose, siccome si conviene ai principi, essere parco e tollerante; di modo che quelli che ti vedranno, dalle apparenze di fuori ti giudichino degno del principato, e quelli che useranno teco, giudichino altrettanto dalla fortezza dell’animo”
“…μὴ τοὺς μὲν ἄλλους ἀξίου κοσμίως ζῆν τοὺς δὲ βασιλεῖς ἀτάκτως, ἀλλὰ τὴν σαυτοῦ σωφροσύνην παράδειγμα τοῖς ἄλλοις καθίστη, γιγνώσκων ὅτι τὸ τῆς πόλεως ὅλης ἦθος ὁμοιοῦται τοῖς ἄρχουσιν. σημεῖον ἔστω σοι τοῦ καλῶς βασιλεύειν, ἂν τοὺς ἀρχομένους ὁρᾷς εὐπορωτέρους καὶ σωφρονεστέρους γιγνομένους διὰ τὴν σὴν ἐπιμέλειαν. περὶ πλείονος ποιοῦ δόξαν καλὴν ἢ πλοῦτον μέγαν τοῖς παισὶ καταλιπεῖν· ὁ μὲν γὰρ θνητός, ἡ δ’ ἀθάνατος, καὶ δόξῃ μὲν χρήματα κτητά, δόξα δὲ χρημάτων οὐκ ὠνητή, καὶ τὰ μὲν καὶ φαύλοις παραγίγνεται, τὴν δ’ οὐχ οἷόν τε ἀλλ’ ἢ τοὺς διενεγκόντας κτήσασθαι. τρύφα μὲν ἐν ταῖς ἐσθῆσι καὶ τοῖς περὶ τὸ σῶμα κόσμοις, καρτέρει δὲ ὡς χρὴ τοὺς βασιλεύοντας ἐν τοῖς ἄλλοις ἐπιτηδεύμασιν, ἵν’ οἱ μὲν ὁρῶντες διὰ τὴν ὄψιν ἄξιόν σε τῆς ἀρχῆς εἶναι νομίζωσιν, οἱ δὲ συνόντες διὰ τὴν τῆς ψυχῆς ῥώμην τὴν αὐτὴν ἐκείνοις γνώμην ἔχωσιν”.

Italia primo paese nella Ue per corruzione insieme a Grecia e Bulgariatransparency-foto-675

Politici, governanti, amministratori pubblici, dovrebbero ricordare quel che dice Isocrate: il paese è lo specchio di chi lo guida. E l’Italia è prima per corruzione tra i paesi dell’Ue, secondo l’ultimo rapporto di Transparency International, uscito lo scorso dicembre, che riporta le valutazioni degli osservatori internazionali relative a 175 paesi del mondo. L’indice 2014 collocava il nostro paese al 69esimo posto della classifica generale, fanalino di coda dei paesi del G7 e ultimo tra i membri dell’Unione Europea, insieme a Bulgaria e Grecia, che hanno migliorato le loro posizioni in classifica. Ormai alle nostre spalle nel vecchio continente non c’è più nessuno. E sorpassata nel resto del globo da Sud Africa e Kuwait (in 67esima posizione), da Arabia Saudita e Turchia. A guidare in positivo la classifica sono Danimarca e Nuova Zelanda, mentre in fondo si collocano Nord Corea e Somalia.

 

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