La mutilazione per cui la vita perdette quello che non ebbe mai,
il futuro, rende la vita più semplice,
ma anche tanto priva di senso.

Italo Svevo

Cinquanta sfumature di… noia

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E’ vero, il film non l’ho visto. E nemmeno ho intenzione di farlo! Ma il libro l’ho letto, piena di curiosità, perché carinamente regalatomi dall’amica Silvia. Senza offesa per la dolcissima ragazza del cadeau, che non poteva sapere: è una boiata pazzesca! Ma badate bene, non ne faccio una questione (come molti invece con la puzza sotto al naso e anche altrove) di critica al prodotto commerciale ecc. Beato chi sa vendere! Anche perché sarei ipocrita all’ennesima potenza, avendo amato alla follia e anche pianto e sospirato – come se non ci fosse un domani – per la saga di Twilight. Ma quello che mi sconvolge è il fatto che sia realmente percepito come un prodotto trasgressivo quando, al confronto, qualunque romanzo Harmony degli anni ’70 è pornografia pura.

Il “prodotto”

50-sfumature-di-grigio-locandina“Cinquanta sfumature di grigio” (Fifty Shades of Grey) è stato scritto, nel 2011, dall’inglese E. L. James (pseudonimo di Erika Leonard). Si tratta del primo di una trilogia di romanzi che prosegue con “Cinquanta sfumature di nero” (Fifty Shades Darker) e “Cinquanta sfumature di rosso” (Fifty Shades Freed). Il racconto è caratterizzato da una pseudo storia d’amore nella quale, per i gusti “particolari” del protagonista maschile, l’improbabile – e finto come una banconota da mille euro – Christian Gray, l’“ingenua” eroina femminile si trova a sperimentare (totalmente consenziente) pratiche sessuali Bdsm (Bondage, Disciplina, Sadismo e Masochismo), ovviamente edulcorate e zuccherate a dovere. In breve tempo il libro raggiunge una vasta popolarità e un grande successo in Russia, negli Stati Uniti e in Gran Bretagna. L’intera serie, infatti, ha venduto oltre 100 milioni di copie in tutto il mondo e i diritti sono stati venduti in 37 paesi (chiamatela ancora fessa, l’autrice).

La perplessità

Quello che davvero incuriosisce e che mi ha portato a riflettere su questo “fenomeno” mondiale, sono proprio le ragioni che lo hanno reso tale. Ma davvero le donne di tutto il mondo si immedesimano e sognano di vivere un’esperienza surreale e ridicola come quella narrata? Quello da cui sono attratte sono le pratiche Bdsm? Non credo proprio, o meglio, non è solo quello. Ma, allora, che razza di uomini abbiamo accanto! Possibile che le – lecite – fantasie femminili siano talmente frustrate?

Il sondaggio

Per non saper né leggere né scrivere, perciò, mi sono affidata ad una recentissima inchiesta nostrana (era improponibile andare a svelare i panni sporchi di tutto il globo terracqueo). E sono rimasta davvero basita. Due italiane su tre sono insoddisfatte della loro vita sessuale. Motivo? I rapporti sono troppo sporadici e, quando avvengono, sono “inadeguati”. Lo raccontano i numeri di una massiccia indagine condotta su tremila uomini e donne tra i 18 e i 65 anni, presentata all’ultimo congresso della Società italiana di andrologia medica e medicina della sessualità di Cagliari. Anche i maschi in fondo non se la passano benissimo: 11 milioni (contro i 13 delle donne) non sono esattamente entusiasti della loro vita sessuale. Fra l’altro, ne sono anche meno consapevoli: il 20% della categoria non ama proprio parlarne. Rimuove la questione. Al contrario, le donne vanno dritte al sodo: il 95% intenderebbe discuterne con franchezza e il 60% vorrebbe cercare un rimedio recandosi dal medico insieme al partner. Dal quale ricevono spesso in cambio un sonoro “niet” alla visita a due.

La morale

Beh, signore mie, se le cose stanno davvero così capisco ancora di più la furbata di Erika Leonard. Ma a voi consiglio, di cuore, “fonti di ispirazione” migliori: Erica Jong, Anais Nin, Colette, Grandes, Marguerite Duras ecc. ecc. Ce n’è davvero per tutti i gusti!

Carla Cace

L'Autore

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