Sogni, promesse volano... Ma poi cosa accadrà?

Gianni Rodari

Non si assottiglia il divario tra Sud e Nord Italia

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sudUn Mezzogiorno in recessione, dove lavora ufficialmente meno di un giovane su tre e dove il tasso di disoccupazione reale sarebbe del 25%. Mentre servirebbe un nuovo progetto Paese per il Sud, per puntare sui settori più innovativi, come la geotermia e le altre rinnovabili. Nel 2014, per il settimo anno consecutivo, il Pil del Mezzogiorno è ancora negativo: – 1,3%. Il divario di Pil pro capite è tornato ai livelli di 15 anni fa e negli anni di crisi tra il 2008 ed il 2014 i consumi delle famiglie meridionali sono crollati quasi del 13% così come gli investimenti nell’industria arrivati a – 59%. Il 62% dei meridionali guadagna meno di 12mila euro annui, contro il 28,5% del Centro-Nord. Questa è la fotografia che emerge all Rapporto Svimez sull’economia del Mezzogiorno.

Un Paese diviso e diseguale, dove il Sud scivola sempre più nell’arretramento. ‘Il divario nord-sud in Italia (1861 – 2011)’ di Vittorio Daniele e Paolo Malanima, edito Rubbettino, riporta i dati Svimez. Le differenze di sviluppo fra il Nord e il Sud del paese cominciarono ad attrarre l’attenzione di uomini di cultura, politici, economisti, storici, geografi, a partire dagli anni Settanta dell’Ottocento, prima in Italia e poi anche all’estero. Da allora il dibattito non si è mai arrestato. Il perdurare di una questione meridionale in Italia deriva proprio dalla persistenza di uno squilibrio fra due aree territoriali all’interno degli stessi confini nazionali.

 

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