La gente ha sempre dichiarato di voler creare un futuro migliore.
Non è vero. Il futuro è un vuoto che non interessa nessuno.
L'unico motivo per cui la gente vuole essere padrona del futuro
è per cambiare il passato.

Milan Kundera

Doggy bag. Dall’America all’Italia, arriva la borsa anti-sprechi

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doggy bagPerchè quando andiamo in un ristorante dobbiamo lasciare nel piatto quello che non mangiamo o non riusciamo a finire? Quante volte, di fronte a una costosa, ma abbondante porzione, ci siamo detti “che spreco lasciarlo qui”. Da adesso un rimedio anti-spreco c’è e dobbiamo ringraziare gli americani. È la ‘doggy bag’ infatti, una magica scatola, o busta, sempre più presente anche nel nostro Paese. Un modo green e anti crisi per portare a casa gli avanzi del cibo che viene ordinato quando ceniamo o pranziamo fuori casa.

Negli Stati Uniti è ormai una prassi consolidata da anni. La stessa first lady, Michelle Obama, ne fa uso senza alcuna vergogna, arrivando a chiedere una doggy bag anche dopo una cena in un ristorante romano. E la moda anti spreco si sta diffondendo sempre di più anche in Europa: Francia , Inghilterra, Spagna e ora anche in Italia.

Via allora alla vergogna e all’imbarazzo perché ora chiedere ai camerieri di impacchettare le rimanenze del proprio piatto non è più una richiesta assurda. Anche la Corte di Cassazione è intervenuta questa estate con una sentenza in cui ha dato ragione a un turista che si era imbattuto in Trentino Alto Adige nel divieto alla doggy bag imposto da un hotel. Da adesso invece nel nostro Paese è riconosciuto il diritto di chiedere (e ottenere) il cestino pro risparmio. Una borsa inoltre attenta al rispetto dell’ambiente. Il sacchetto da richiedere nei ristoranti dovrà infatti essere rigorosamente in cartone ecologico.

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