Il futuro entra in noi, per trasformarsi in noi,
molto prima che accada.

Rainer Maria Rilke

“Europei per la Bulgaria”, la prima manifestazione europea sincronizzata

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Giovani, coraggiosi ed europei. Uniti dagli stessi sogni e dallo stesso ideale: crescere in una Europa unita che rifiuta le mafie e crede nella libertà di una informazione corretta. Con queste parole d’ordine ieri in tutte le capitali europee si sono dati appuntamento centinaia di giovani organizzati da European Alternatives, intorno alla campagna per l’informazione libera di European Media Initiative sui rischi per la democrazia bulgara.

La manifestazione bulgara coinvolge tutta Europa

Proprio la Bulgaria, democrazia giovane messa a dura prova dalle manovre di un oscuro oligarca, Delian Peevski, ha fatto da sfondo – e da trait d’union Press, futuro quotidiano– per oltre cinquecento giovani che nello stesso momento, per la prima volta nella storia dell’Unione Europea, hanno manifestato a Londra, Parigi, Bruxelles, Amesterdam, Madrid, Vienna, Berlino, Budapest, Lubiana, Atene, Roma e naturalmente a Sofia. In quasi tutte le capitali degli stati membri dell’Ue (da molte capitali e città minori stanno pervenendo ancora fotografie) si sono formati capannelli davanti alle ambasciate della Bulgaria.

Una war room transanazionale

Il Paese balcanico è infatti teatro di una logorante operazione da parte dell’ex capo dei servizi segreti, che punta a minare il sistema bancario e quello dei media, facendo saltare banche e chiudendo televisioni quando queste si oppongono alla sua insaziabile sete di potere. I giovani di European Alternatives, non nuovi ad iniziative fuori dai canoni, si sono dati una war room transnazionale: coordinati da Lorenzo Marsili a Roma, da Hilde Van Meegdenburg a Berlino e da Lilia Rangelova a Sofia, hanno preparato tutto nei dettagli. Con bandiere, striscioni oppure rivestiti da fogli di giornale, i tantissimi manifestanti si sono dati appuntamento alla stessa ora, ciascuno nel proprio Paese, per catturare l’attenzione delle ambasciate bulgare in pausa pranzo. Si sono mandati WhatsApp per sincronizzarsi ed iniziare la protesta insieme.

Lo start parte dalla rete

All’invio del “via libera” in rete, hanno inscenato la medesima protesta, chiedendo garanzie per il mantenimento dello status di Paese democratico per una Bulgaria le cui istituzioni sono state umiliate davanti a tutta Europa dai giochi di potere di un singolo manovratore che è stato capace di freedom. futuro quotidianocorrompere magistrati, portare sull’orlo del fallimento le banche e pagare un controverso giornalista, tale Nikolay Barekov, per improvvisare un finto partito allo scopo di attaccare gli avversari, secondo convenienze di volta in volta diversamente orientate. La mobilitazione di tanti giovani che credono in una democrazia partecipativa, trasparente e plurale è la miglior risposta che si poteva dare: non si tratta solo di manifestare per la Bulgaria democratica, ma per un sistema di valori positivi contro i tentacolo della criminalità organizzata in politica. Ovunque, in Europa. Da Berlino a Parigi, da Londra a Madrid, da Sofia a Roma.

Aldo Torchiaro

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