La gente ha sempre dichiarato di voler creare un futuro migliore.
Non è vero. Il futuro è un vuoto che non interessa nessuno.
L'unico motivo per cui la gente vuole essere padrona del futuro
è per cambiare il passato.

Milan Kundera

Mentire (troppo) su Facebook: rischio di ansia e paranoie

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Facebook in queste ultime ore è sotto la lente della critica: ha fatto discutere, infatti, l’applicazione che “racconta” il presunto “anno meraviglioso” di ogni utente: purtroppo il codice di assimilazione di immagini e momenti non è stato lieto per tutti i frequentatori dei social, come ha testimoniato la mamma che ha visto la figlia scomparsa tra gli eventi di questo 2014. Se questo è stato, di certo, un errore del social dall’altro lato anche gli utenti spesso e volentieri utilizzano in maniera scomposta il mezzo.

Un’abitudine comune che provoca guai alla salute

facebook fakeCome? Mentire su Facebook, ad esempio, è un’abitudine comune fra chi usa il social network. Fin qui nulla di eccessivamente anormale: ma  postando false informazioni o commenti si aumenta il rischio di problemi di memoria e anche di insorgenza di paranoie, soprattutto nelle persone già vulnerabili e predisposte. Un sondaggio ha rilevato che i due terzi degli utenti di ‘reti sociali’ su Internet distorcono la verità sul proprio profilo online: si va da piccole bugie sull’età, fino a ‘fantasie’ molto più grandi, come relazioni amorose o vacanze totalmente inventate, corredate spesso di foto montate ad arte (ormai c’è un’ampia letteratura sull’argomento). Tanto che un quinto dei giovani tra i 18 e 24 anni ammette che il proprio profilo Fb non reca alcuna somiglianza con ciò sono nella realtà.

Ma la menzogna, alla lunga, può causare affaticamento, quando si tenta di tenere il passo con le bugie raccontate o bisogna vivere all’altezza del proprio ‘alter ego’ fittizio. Secondo la survey del sito Pencourage, ad esempio, 3 utenti su 10 dicono di avere difficoltà per essersi dati un’immagine completamente diversa in Rete. E, in più, le bugie possono mescolarsi con la realtà nella memoria delle persone: un utente su 6 nel sondaggio ha spiegato di avere ricordi confusi riguardo cosa sia vero e cosa no, rispetto agli eventi descritti sul loro profilo social.

Facebook: il lato oscuro di questo conformismo

Lo psicologo Richard Sherry, interpellato dall’Independent online, evidenzia che “il desiderio di presentare la migliore versione di se stessi è comprensibile, ma può portare a gravi problemi. Il lato oscuro di questo conformismo sociale arriva quando perdiamo noi stessi o neghiamo ciò che autenticamente siamo, a un livello in cui a volte non ci riconosciamo più”.

“Quando questo comincia ad accadere – avverte l’esperto – prendono vita sentimenti di colpa e disgusto verso noi stessi, che possono creare una trappola cognitiva di alienazione e anche un senso di distacco e di paranoia”. Piccole bugie innocue sì, dunque, ma mai esagerare: a rischiare è la salute mentale.

Danilo Patti

L'Autore

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