"Tutto è fatto per il futuro, andate avanti con coraggio".

Pietro Barilla

Fermiamo il vento populista

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Un giudice federale delle lsole Hawaii, Derrick Watson, ha bloccato temporaneamente, a livello nazionale, la seconda versione del ‘bando’ sugli ingressi negli Stati Uniti- meglio noto come “Muslim band” – presentato dall’amministrazione Trump: la decisione impedisce al provvedimento d’ entrare in vigore nelle prossime ore ( com’era, invece, inizialmente previsto). In Olanda, intanto, il partito di centrodestra del premier Mark Rutte (Vvd, liberal democratico) ha vinto le elezioni politiche, conquistando 33 seggi: si ferma a 20 la temuta rincorsa dei populisti islamofobi e anti-UE del “Farage olandese”, Geert Wilders (Pvv).
Questo risultato -non possiamo far a meno d’osservare – rappresenta una giusta rivincita postuma per Theo van Gogh, il giornalista e regista( discendente del genio della pittura) barabaramente assassinato, nel 2004, da Mohammed Bouyeri, estremista islamico esponente del “Gruppo Hofstad”, come ritorsione contro alcune immagini mostrate nel suo film, fortemente critico verso l’ Islam, “Submission”. Nel senso, soprattutto, d’una riaffermazione degli storici valori di democrazia, laicità, tolleranza nel senso migliore del termine da sempre tipici della cultura olandese.
Come lo rappresenta anche per Pim Fortuyn, il leader del partito di destra progressista assassinato, due anni prima ( maggio 2002), da un estremista della causa animalista e ambientalista. La piattaforma politica di Fortuyn, infatti ( di cui Van Gogh era stato amico), politico che oggi potremmo definire un “Fini olandese”, era sostanzialmente liberale, euroscettica, laica, a favore di libertà e diritti civili, deregulation, diritti LGBT ( Fortuyn era omosessuale dichiarato da sempre) e delle donne, democrazia diretta, repubblicanesimo e di una politica sì antislamista, ma non becera ed estremista.
“Sono, ambedue, il dato statunitense e quello olandese, dati significativi, che confermano la natura perdente, e soprattutto miope, del populismo rumoroso e estremista, nemico a priori dell’ integrazione sovranazionale e venato di razzismo”: è il commento, poi, di Foad Aodi, medico fisiatra, presidente della Co.mai, comunità del Mondo arabo in Italia, e del movimento internazionale “Uniti per unire”, e fondatore della Confederazione Internazionale Laica Interreligiosa CILI-italia (#cristianinmoschea). “Questo non vuol dire – prosegue Aodi- che il multiculturalismo sia facile da realizzare: sappiamo bene i problemi che esso pone in ogni Paese moderno, ai quali non si possono dare soluzioni affrettate e approssimative. Da tempo ribadiamo, con le nostre iniziative per il dialogo interculturale e interreligioso, che, per affrontare adeguatamente il problema migranti in Europa, ci vuole anzitutto una specifica legge europea sull’immigrazione: capace di garantire la sicurezza a tutti e far rispettare il principio “Diritti e Doveri”, di promuovere politiche a favore dell’integrazione e d’ un immigrazione programmata, con la tutela specialmente delle donne e dei minori (per i quali è inammissibile che prosegua la piaga delle scomparse, oggi nell’ordine di migliaia di persone all’anno: col sospetto di finire nel mercato nero dei trapianti e degli abusi sessuali). Bisogna avere il coraggio d’affermare che siamo in un momento molto difficile, a rischio mondiale, per il dialogo interreligioso ed interculturale: stiamo assistendo al fallimento di tante forme di multiculturalismo, dovuto ad assenza totale di programmazione e di adeguate politiche dell’ integrazione. Allora lanciamo un appello a tutte le forze politiche ed istituzioni,europee e americane, per proporre finalmente soluzioni concrete, e non strumentali, al problema dell’ immigrazione irregolare: e sostenere i nostri connazionali nei nostri Paesi d’ origine, appunto per ridurre le partenze e i viaggi di speranza che spesso, invece, si trasformano in tragedie. Oggi, purtroppo, “immigratofobia” e islamofobia sembrano esser diventati uno dei denominatori comuni di destra e sinistra: è tempo di voltare decisamente pagina, e combattere la guerra alle religioni voluta sia dall’ ISIS che da chi strumentalizza ingiustamente, contro musulmani e arabi, questioni come quelle del velo e degli immigrati, creando muri di paura e pregiudizi “.

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