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Gianni Rodari

Fiumicino e Malpensa. Progetto europeo per ridurre consumo di energia

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Gli aeroporti sono tra i più grandi consumatori di energia. Uno scalo di medio-grandi dimensioni consuma quanto una città di 100.000 abitanti, al netto dei consumi per il decollo e per il volo degli aerei. Nei 28 Stati membri della Ue ci sono circa 500 aeroporti e consumano energia noncuranti del domani di tutti noi. Così è la stessa Unione Europea a cercare una via di uscita a questo problema. Lo fa con un progetto di tre anni dal nome ‘Cascade – Ict for Energy Efficient Airports‘ il cui obiettivo è quello di studiare e mettere in pratica strategie per risparmiare energia negli aeroporti e di tagliare le emissioni di Co2 dovute ai consumi per il loro riscaldamento, per la loro ventilazione e il loro condizionamento.

Fiumicino e Malpensa, pilot del nuovo progetto

Fiumicino e Malpensa faranno da pilot per questo ambizioso progetto che conta nove paesi come suoi partner. Il finanziamento, concesso all’interno del Settimo Programma Quadro della Commissione Europea, ammonta ad un totale di 2 billion e 600 mila euro. L’obiettivo principale del progetto è quello di sviluppare un nuovo software da accoppiare ad un action plan energetico basato sullo standard Iso 500001. Il tutto insieme all’utilizzo di algoritmi che siano in grado di diagnosticare eventuali default in corso all’interno della struttura. La semplice diagnosi ‘precoce’ di eventuali malfunzionamenti consentirà di risparmiare energia preziosa, permettendo alle squadre di intervento di agire prontamente per intraprendere le azioni correttive necessarie di volta in volta ed evitando guasti prolungati che sarebbero enormemente dispendiosi. La maggior parte dell’energia degli aeroporti (oltre il 50%) viene consumata dal sistema di riscaldamento, condizionamento e ventilazione (HVAC system). A fare da pilot a questo progetto saranno i due maggiori aeroporti italiani. Roma Fiumicino e Milano Malpensa, con i loro 55 milioni di passeggeri ogni anno, dedicheranno infatti personale e risorse al progetto con l’obiettivo di vedere ridotti del 20% i consumi di energia sostenuti per riscaldare, ventilare e condizionare lo scalo.

Focus di ‘Cascade’, abbattere gli sprechi di energia

Una volta sperimentato con successo il sistema in questi due aeroporti, la soluzione sarà replicabile in tutti gli aeroporti degli altri paesi partner. Il focus principale sarà quello di abbattere eventuali sprechi di energia dovuti ai sistemi Hvac. Per fare questo saranno installati numerosi sensori e sistemi di raccolta dati avanzati all’interno degli impianti di climatizzazione dei due aeroporti per misurarne temperatura, pressione, portata e consumo di elettricità. Sotto osservazione saranno messi anche i sistemi di distribuzione dei bagagli al fine di fermarli quando il loro funzionamento non fosse necessario. Nei primi sei mesi del progetto il Terminal 1 di Fiumicino avrebbe già sprecato circa 70 mila euro di aria condizionata. 500 Mwh che corrispondono a circa 3.500 tonnellate di Co2 andati in fumo per la mancanza di un sistema di monitoraggio che possa ottimizzare i consumi. Uno spreco che, secondo i ricercatori, ci saremmo risparmiati facilmente con qualche piccolo investimento dedicato all’aggiornamento dei parametri di controllo del sistema di condizionamento e alla sostituzione di alcuni sensori.

Un’iniziativa che dagli aeroporti potrebbe estendersi alle nostre città

Questo sistema potrà essere utilizzato anche in altre infrastrutture complesse, come gli ospedali e le banche. A noi piacerebbe poterlo estendere anche alle nostre città dove la collettività paga tutta una serie di costi legati all’illuminazione e alla fornitura di acqua potabile nelle case. Costi su cui si potrebbero realizzare facilmente delle economie, spegnendo la luce quando e dove non serve o stando attenti che il rubinetto non gocciali, come farebbe d’altronde un qualsiasi buon padre di famiglia.

Marco Bennici

L'Autore

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