
In particolare si denuncia la mancanza di cooperazione con i paesi impegnati in prima linea nell’ambito della lotta al terrorismo come il Marocco da parte delle autorità tedesche come nel caso del marocchino Mohammed Hajib noto per la sua adesione ad al Qaeda come dimostrato da diversi video apparsi in rete. Il reportage parla di circa 500 combattenti fuggiti dalla Siria, Iraq e Turchia in Europa con la caduta del califfato del cosiddetto “Daesh”. Questi foreign fighter si trovano ora in Germania dove si sono riconvertiti in diverse attività professionali grazie al fatto che le forze di sicurezza tedesche le considerano come persone normali. Il reportage mostra il video di Samir, un terrorista dello Stato islamico che in alcuni filmati veniva ripreso mentre giocava con la testa delle sue vittime, e che attualmente risiedierebbe con suo moglie nel sud della Germania, al confine con la Francia. Si fa l’esempio infine di altri due terroristi segnalati dall’intelligence marocchina per la loro presenza in Germania. La loro segnalazione è stata ignorata dalle autorità di Berlino. Il video mostra le foto di un altro membro dello Stato islamico, Majid, individuato in Germania come proprietario di diverse attività commerciali realizzate con fondi arrivati dalla Turchia. Il reportage accusa infine Berlino di non rispondere alle segnalazioni sulla presenza di queste persone considerate altamente pericolose per la sicurezza europea nel proprio paese.