La gente ha sempre dichiarato di voler creare un futuro migliore.
Non è vero. Il futuro è un vuoto che non interessa nessuno.
L'unico motivo per cui la gente vuole essere padrona del futuro
è per cambiare il passato.

Milan Kundera

Gracia Machel Mandela, il futuro del Sudafrica sta nella riforma della scuola

0

“Il futuro della nostra gente si gioca tutto sulla riforma della scuola”, mi ha detto Gracia Machel Mandela, quando sono andata a porgerle le mie condoglianze per la scomparsa di quel gigante di umanità che è stato Nelson Mandela, nel dicembre scorso. Quelle parole continuano a rimbombarmi nelle orecchie, dopo mesi.

Il Sudafrica del futuro

gracia machel mandela

Gracia Machel Mandela

Oggi il Sudafrica guarda al futuro, lo fa con una popolazione giovane, che ha alle spalle l’apartheid e che può sognare equità e pari dignità per tutti i colori. Sta in questo la forza del fattore “r”. R come riconciliazione, l’insegnamento straordinario donato da Mandela al popolo multicolore della nazione arcobaleno. Ma la riconciliazione è possibile solo se il parlamento, rinnovato in maggio, approverà una riforma seria dell’istruzione. Per farlo serve coraggio. Quello stesso coraggio che Graca Machel, “la gazzella che guarda il sole”, come la chiamano in Africa, ha avuto quando da ministro dell’istruzione del suo paese di origine, il Mozambico, ha disegnato la riforma della scuola, dando, in una manciata d’anni, la possibilità a tutti, comprese le donne, di ricevere un’istruzione di qualità. Oggi il Mozambico e lo Zimbawe, che ha abbracciato la stessa riforma, hanno il maggior numero di laureati dell’Africa subsahariana e il 40% sono donne.

Graca Machel Mandela

Se per la riforma dell’istruzione l’Anc, il partito di Mandela, che in maggio, contro ogni pronostico, ha vinto le elezioni confermando Jacob Zuma alla presidenza della nazione, con il 62% dei consensi, seguirà le indicazioni di Graca Machel, allora il Sudafrica entrerà veramente nel futuro. Ci sono buone possibilità che questa donna, venerata come una santa, venga ascoltata. Non solo in Sudafrica, ma nell’intero continente Graca Machel è considerata una icona di saggezza, perché vedova di due capi di stato, prima del Presidente del Mozambico, Samora Machel, poi del Presidente del Sudafrica, Nelson Mandela, per il “Rapporto” che porta il suo nome, punto di riferimento contro la violenza, le guerre e per lo sviluppo dell’intera Africa, ma anche per l’infaticabile lavoro della fondazione “Graca Machel Trust” con cui, guarda caso, promuove l’istruzione.

La riforma della scuola, una necessità i mandelaLa necessità di una riforma della scuola nella nazione arcobaleno me l’ha spiegata William, uno chef coloured molto popolare a Città del Capo. Una sera, mentre parlavamo, ha tirato fuori quattro monetine, le più piccole di tutte, pochi centesimi di rand, nemmeno 10 centesimi di euro in tutto. Le ha messe in fila, dalla più piccola alla più grande, sul tavolo bianco della sua cucina e ha iniziato a spiegarmi. “Eravamo quattro gruppi, i bianchi, gli asian, immigrati indiani e cinesi, che gli inglesi usavano come servi duecento anni fa, i coloured e i neri. Il potere bianco dava la monetina più piccola di tutte alla scuola dei neri. Dovevano restare ignoranti, non potevano studiare le materie scientifiche, niente matematica per loro, né fisica, né scienze. La monetina appena più grande era per noi coloured. Avevamo un poco di più, ma dovevamo imparare come prima lingua la loro, l’Afrikans. Era un modo per controllare anche i nostri sogni. La moneta appena più grande era per la scuola degli asian, in questo modo restavano i loro servi, per riconoscenza. La moneta più grossa era per la scuola dei banchi. Quella era l’unica scuola vera, con tutte le materie. Io ho studiato scienze a 30 anni, quando già lavoravo nei ristoranti”.

La parità è solo sulla carta

Oggi le cose sono cambiate, ma i trentenni neri sudafricani non hanno sviluppato il pensiero logico, perché a loro non sono state insegnate le materie scientifiche. Non c’è da stupirsi, quindi, se un lavoratore nero guadagna un sesto della paga di uno bianco. I razzisti bianchi parlano di “black power” solo perché nelle grandi società internazionali, che hanno le loro sedi a Città del Capo e Johannesburg, ora, per legge, ci sono le quote. Per ogni lavoratore bianco ne va assunto anche uno nero e uno coloured. Ma la parità è solo sulla carta. Perché i bambini neri e coloured, diventati giovani adulti e poi lavoratori, sono meno intelligenti dei loro coetanei bianchi. E il motivo è da ricercare nella scuola. Per questo il parlamento deve approvare al più presto la riforma, affinché Graca Machel a tutti i bambini e le bambine vengano insegnate le stesse materie, compresa la matematica.

Letizia Magnani

L'Autore

Lascia un commento