Il guaio del nostro tempo è che il futuro non è più quello di una volta.

Paul Valéry

GRANDI INFRASTRUTTURE, I BUONI PROPOSITI NON BASTANO

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La situazione economico finanziaria dell’Italia degli ultimi anni mostra la necessità impellente di ripartire con i grandi investimenti. Soltanto la creazione di un mercato più dinamico, con investimenti sulla ricerca e l’innovazione può creare profitti che reinvestiti nell’economia interna possono aumentare il ritmo di crescita del reddito nazionale. I vari indicatori macroeconomici indicano che il divario tra i paesi ricchi e i paesi poveri dipende senz’altro da un diverso utilizzo della politica economica. La realizzazione delle grandi infrastrutture contribuirebbe al rilancio dell’occupazione e degli investimenti pubblico-privati.

Il pacchetto “Sblocca Italia”

Il governo Renzi dal mese di luglio dello scorso anno ha lavorato per varare il pacchetto “ Sblocca Italia “ che è stato approvato soltanto all’inizio di novembre ( legge 11 novembre 2014 n° 164 ), un insieme di misure che dovrebbero far ripartire infrastrutture, edilizia, e tanto altro, un pacchetto per 43 miliardi di euro, di cui circa 10 miliardi da destinare alle grandi opere. I fondi che dovrebbe riprogrammare a 360 gradi l’economia nazionale attraverso la distribuzione di risorse per la realizzazione delle grandi opere come la riapertura dei cantieri per la realizzazione di nuovi porti e aeroporti già approvati e bloccati, nuove autostrade come la Tirrenica, la terza corsia sulla A4 Venezia –Trieste, il passante ferroviario di Torino, il tratto aggiuntivo per la Metro C di Roma, il finanziamento per la realizzazione della banda larga e digitalizzazione del Paese, la semplificazione burocratica, l’emergenza per il dissesto idrogeologico , la ripresa delle attività produttive e tanto altro, tutti provvedimenti molto cari al Ministro delle Infrastrutture e Trasporti Maurizio Lupi e al Ministro dell’Economia e Finanze Pier Carlo Padoan.

I buoni propositi per migliorare l’Italia non mancano e il Premier Renzi sta facendo di tutto per poterli attuare, i problemi verificatisi nei cantieri dell’Expo 2015 a Milano , i tratti autostradali che cadono a pezzi, i viadotti appena inaugurati e crollati dopo appena una settimana di vita ( vedesi il viadotto siciliano interessato da un cedimento strutturale a causa dell’uso di materiali scadenti nel dicembre 2014 ), il forte disordine organizzativo fanno emergere la visone di una passata gestione da incubo. Per ora non siamo ancora nei parametri europei ma se vi fosse una ripresa dell’economia in generale potremmo riavvicinarci ad essi, oggi siamo al 3.7% del rapporto deficit-Pil, contro il 3% stabilito dagli accordi Ue.

L’importanza dell’internazionalizzazione

I tedeschi, i giapponesi, gli americani hanno compreso con molto anticipo rispetto a noi italiani l’importanza dell’internazionalizzazione, e hanno concluso contratti per la vendita di alta tecnologia con la Cina, con la Russia, con il Brasile e con l’India. Hanno compreso prima di noi che i mutamenti dovuti alle migrazioni demografiche di massa possono cambiare l’urbanizzazione, trasformare i processi lavorativi e i rapporti di produzione e si sono infilati con abile destrezza creando ampi corridoi ferroviari, aerei e marittimi atti ad intensificare il commercio internazionale.

Durante il G8 del 2009 a L’Aquila i professori Lanzara e D’Ovidio, invitati dall’allora premier Berlusconi, hanno presentato un progetto rivoluzionario per il trasporto ferroviario: il brevetto del Vap4, un treno a levitazione e propulsione magnetica che può arrivare a 2.000 km orari perché non ha contatto fisico con il binario, viaggia a 6 cm dal binario, resta sospeso, non ha vibrazioni, comparabile per velocità al trasporto aereo ma senza inquinamento ambientale, con grande risparmio energetico e con quasi totale assenza di emissioni di Co2 e che attualmente in piena sicurezza tocca i 600 km/h. Il progetto ha trovato il grande interesse dei brasiliani, dei russi e degli australiani, ma l’Italia non ha investito abbastanza su un piano che avrebbe ridotto a costo zero il trasporto di persone e merci. Il primo prototipo reale a completa automazione verrà ripresentato all’Expo di Milano nel 2015. Quanto tempo abbiamo perso?

infrastruttureI giapponesi intanto hanno presentato proprio in questi giorni il nuovo treno superveloce che tocca i 500 km/h grazie ad un sistema a levitazione magnetica che gli permette di sollevarsi dalle rotaie, e solo pochi giorni fa il primo test sui primi, emozionati passeggeri. E i tedeschi in Cina hanno realizzato una linea ferroviaria ad alta velocità a doppio scartamento lunga 1318 km che collega le città di Pechino e Shanghai con vetture che raggiungono i 300 km. Orari. Il binomio scienza-tecnologia sembra essere in grado di affrontare la sfida ed essere il motore dell’innovazione e del progresso scientifico.

Infrastrutture, il futuro dell’Italia

Alberto Mazzola, responsabile degli Affari Internazionali delle Ferrovie dello Stato Italiane, in una intervista rilasciata durante il convegno “ Le grandi Infrastrutture euroasiatiche”, ha dichiarato con orgoglio che le nostre sono le migliori ferrovie d’Europa. La ristrutturazione operata dal Presidente Moretti dal 2006 ha aumentato i ricavi operativi delle FF.SS. del 3.2% e che le ferrovie italiane sono le uniche a presentarsi in borsa con l’alta velocità. Abbiamo una rete di 1.200 km a piena capacità e 2.900 km di connessioni con un territorio molto variegato, siamo i terzi in Europa dopo la Germania e la Francia per il numero di trasporto passeggeri e con i nuovi treni ad alta velocità che raggiungono i 400 km/h possiamo ritenerci i protagonisti del nuovo secolo. Ed è per questo che facciamo parte dell’equipe di esperti che si occuperanno della realizzazione dei progetti esteri come il corridoio Spagna- Italia- Ukraina o il corridoio Razvitie per il rinnovo della Transiberiana.

Finalmente le nostre conoscenze tecniche sembrano svolgere un ruolo chiave nel veloce cambiamento verso i nuovi bisogni sociali delle nuove aree geografiche che si andranno a sviluppare con la realizzazione di queste opere. Trasformare situazioni di stagnazione economica , creare poli con nuove infrastrutture, nuove città moderne con innovative tecnologie, favorire l’integrazione fra i popoli e la libera circolazione delle persone creare zone di nuova ricchezza attraverso la ricerca scientifica e tecnologica molto avanzata, anche Italiana. Possiamo ritenerci orgogliosi di essere protagonisti nella conoscenza e nella tecnica, veicoli di innovazione sociale, culturale ed intellettuale.

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Eurasia

L’Eurasia è uno scacchiere importante del mondo per il commercio e per la circolazione della gente, il nuovo ordinamento economico mondiale si basa su un forte equilibrio delle forze, e non sul caos. L’unione e lo sviluppo dei mezzi di comunicazione di terra, per via aerea, per via marittima, i condotti pup line per il trasporto del gas e del petrolio, la via artica, rappresentano il grande asse di collegamento tra l’Europa in stagnazione e l’Asia pronta al nuovo sviluppo sociale.

 

 

 

 

Simona Agostini 

L'Autore

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