Il guaio del nostro tempo è che il futuro non è più quello di una volta.

Paul Valéry

Grecia. Gli anarchici prendono a sassate Varoufakis

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quartiere ExarchiaAtene. “L’odio internazionale” non aiuta nessuno. Anzi, fa danni. Questo in sintesi il contenuto della nota ufficiale del Governo Tsipras a poche ora dall’attacco degli anarchici al superministro delle finanze, Ianis Varoufakis. Ieri sera, si era recato in moto, con la moglie, senza scorta nel quartiere Exarchia per cenare in un ristorante nel quale va abitualmente. Gli anarchici l’hanno attaccato violentemente, con le pietre. Dura e immediata la sua reazione. Varoufakis, che qui è già un mito e che dopo l’attentato di ieri sera piace ancora di più, ha provato a parlare con gli anarchici che lo stavano attaccando. Persone molto vicine al ministro riferiscono che “la sua reazione è stata ferma. Ha voluto parlare con loro”. In realtà “con loro” non è facile parlare. Per questo la polizia cittadina ad Exarchia non va.

Il quartiere è in mano agli anarchici e molto spesso dietro a loro si nascondono i delinquenti comuni. Per questo la polizia ha dei pulmini abbastanza grandi in assetto anti-attacco, con le reti su tutti i finestrini, anche davanti, perché, dice la polizia “così quando ci lanciano le pietre almeno non vedono dove abbiamo le teste”. La tenuta quando si va ad Exarchia, ma è davvero raro per la polizia, è anti-sommossa. Proprio da lì, dall’Università, sono sempre partire le rivoluzioni ad Atene e in Grecia. Anche quella contro i Colonnelli partì da lì. Oggi non c’è pericolo di rivoluzione, questo no. Ne è certo Vangelis Karageorgos, caporedattore del giornale di Syriza, la coalizione che sostiene il governo di Tsipras. “Non è bello quanto è successo – spiega – è chiaro che la stampa internazionale non sta aiutando. Le bugie dei giornali italiani e tedeschi esasperano gli animi.

L’attacco a Varoufakis è una cosa bruttissima. Lui è una persona onesta, dice le cose come stanno e noi oggi abbiamo bisogno di questo, di realismo”. Realismo sì, retorica no. Per questo in città varoufakisnessuno si stupisce per le pietre. Ad Exarchia volano, tutti lo sanno. E’ la prima cosa che Alex, un giornalista che si occupa di affari internazionali e che mi ha affittato l’appartamento per il mio soggiorno ad Atene, mi ha detto quando sono arrivata. “Se vuoi andare ad Exarchia dimmelo, andiamo assieme. Da solo non è il caso. Io conosco alcuni anarchici e posso accompagnarti. Ma non superare la linea sopra Omonia, quello è il confine entro cui stare. Dopo è pericoloso”. Più della crisi, a scatenare la violenza, è quella che Tsipras continua a chiamare “pressione”. Una pressione che in questo momento è fortissima su di lui e su Varoufakis, ma anche su Syriza e che va conosciuta e gestita, per evitare che da una scintilla possa scoppiare un vero e proprio fuoco. La reazione di Varoufakis, ferma e dialogante rassicura tutti, soprattutto a piazza Syntagma, dove ha sede il parlamento.

Letizia Magnani

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