Ecco qual è il problema del futuro:
quando lo guardi cambia perché lo hai guardato.

Lee Tamahori

Impotenza? Arriva l’app per l’autovalutazione!

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impotenza 1Nonostante quello che si pensava del 2015 nella saga di “ritorno al futuro” qualche anno fa, nell’era della tecnologia applicata anche in campo medico sono stati mossi passi da gigante. Mi verrebbe da dire che “tutto è possibile” tanto che è proprio di questi giorni la discussione su una nuova applicazione per avere informazioni corrette e in tempo reale sul sesso. Tale “app” dà agli uomini la possibilità di avere uno strumento di facile utilizzo, da tenere letteralmente in tasca, per conoscere meglio una patologia molto diffusa, ma della quale spesso ci si vergogna di parlare: la disfunzione erettile. In Italia attualmente sono circa tre milioni gli uomini che hanno problemi tra le lenzuola,di questi due su tre non si curano adeguatamente, non solo perché talvolta non vogliono percepire il problema come una malattia, ma anche perché preferiscono non affrontarlo, per tutta una serie di motivazioni, la vergogna di confrontarsi in primis. Si chiama “Disfunzione erettile – Autovalutati” ed è fra le novità presentate a Riccione, all’ottantottesimo Congresso nazionale della Società italiana di urologia. L’App è scaricabile gratuitamente da Google Play e App Store o dal sito www.siu.it.

Lo strumento fornisce informazioni scientifiche sulla disfunzione erettile, le possibili cause e i farmaci per curarla, ma offre anche indirizzi e recapiti telefonici dei centri di cura specializzati ai quali è possibile rivolgersi per ricevere diagnosi e terapie e propone uno strumento per una valutazione ripetibile e affidabile. Permette, inoltre di avere informazioni sui farmaci più innovativi per contrastare il problema e sulle patologie associate, ma soprattutto fornisce un semplice test per capire in pochi minuti se e quanto si è a rischio di difficoltà nei rapporti sessuali. Come funziona? attraverso sei domande permette di misurare il rischio di soffrire di impotenza. I quesiti del test valutano la qualità dell’attività sessuale maschile nelle ultime quattro settimane e in particolare indagano sulla tenuta della performance, producendo un punteggio da uno a trenta che viene tradotto in semaforo: rosso (disfunzione erettile grave o moderata), giallo (lieve) o verde (funzione erettile normale). In generale, se il risultato è pari o inferiore a venticinque punti l’applicazione suggerisce di rivolgersi ad un esperto.

È evidente sottolineare che non si tratta di una diagnosi, ma di un’indicazione di probabilità da approfondire; l’obiettivo quindi è aumentare la consapevolezza di una condizione che può essere molto insidiosa e associarsi anche ad altri disturbi sessuali come l’eiaculazione precoce. Oltre ai problemi che può creare nella vita relazionale e intima, la disfunzione erettile può essere la spia di malattie organiche ancora asintomatiche: ipertensione, diabete, sindrome metabolica, rischio di infarto e ictus; a volte, infatti, una patologia cardiovascolare può anche colpire per primi i piccoli vasi del pene e solo dopo arrivare al cuore o al cervello. In un certo qual senso, da un certo punto di vista, questa nuova applicazione potrebbe essere un vero e proprio salva-vita.

Questi strumenti, però non ci sono del tutto nuovi, già da qualche tempo, Apple ha sviluppato una soluzione impotenzatecnologica al passo con i tempi, per aiutare ad affrontare al meglio i problemi di origine sessuale. Si tratta dell’applicazione per Iphone, “SexOS”, sviluppata allo scopo di aiutare, con il supporto di esperti in materia, a rispondere a problemi di eiaculazione precoce, disfunzioni erettili, e tutte le varie disfunzioni sessuali più diffuse. L’applicazione permette di evitare la classica “risposta fai da te” ottenuta attraverso i siti web o notiziari poco professionali. Nella nostra epoca è necessario rendersi conto che nonostante l’importanza di questi strumenti, è comunque fondamentale farsi aiutare da uno specialista che possa risolvere il problema: Perché una cosa è la “scoperta” di avere una difficoltà, curarla e mettersi in gioco è un altro paio di maniche. Proprio per questo, affidarsi, essere seguiti e “guarire” sono il secondo passo da compiere, questa volta,definitivo.

Valentina De Maio

L'Autore

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