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Pietro Barilla

Inquinamento e invecchiamento cerebrale: una ricerca Usa svela il collegamento

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invecchiamentoOrmai tutti sanno che l’inquinamento dell’aria aumenta i rischi di ictus e altri problemi cardiovascolari, ma non tutti sanno, invece, che è legato anche all’invecchiamento cerebrale. È quanto riporta una ricerca realizzata della dottoressa Elissa H. Wilker, ricercatrice al Beth Deaconess Medical Center di Boston. Lo studio ha analizzato i dati di 943 persone (sia uomini che donne) con più di sessant’anni coinvolti in un’altra ricerca scientifica sulla salute. I ricercatori hanno effettuato un esame dell’immagine a risonanza magnetica (M.r.i.) e raccolto dati su quanto queste persone vivessero vicino a strade molto trafficate.

Il passo successivo, e anche il più significativo, è stata l’analisi di una particolare materia più piccola di 2.5 micron (Pm 2.5), un tipo di particella dell’inquinamento che facilmente penetra all’interno dei polmoni e del flusso sanguigno. Dopo aver controllato i fattori riguardanti lo stile di vita, la salute e le componenti socioeconomiche, gli scienziati hanno visto che, rispetto ad altre persone che hanno vissuto in un ambiente meno esposto a livelli di Pm 2.5, i soggetti maggiormente esposti hanno aumentato del 46 per cento il proprio rischio di essere colpiti dal cosiddetto “ictus silenzioso”, una lesione cerebrale causata probabilmente da un coagulo che interrompe il flusso sanguigno nel cervello e che rappresenta un forte fattore precursore di un ictus futuro. I ricercatori hanno, poi, scoperto che ad ogni due microgrammi per metro cubo in più nell’aumento del Pm 2.5 è legata una diminuzione del volume del cervello corrispondente a circa un anno di vita. La ricerca potrebbe essere il punto di inizio di molti altri studi che potrebbero rivelarsi essenziali per migliorare le condizioni di vita di molte persone.

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