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Gianni Rodari

Iran: Biden solidale con le donne iraniane

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Le proteste contro il regime di Teheran si stanno allargando

Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha sottolineato, mercoledì 21 settembre, la solidarietà del popolo americano alle donne iraniane, in un momento in cui otto persone sono state uccise in Iran da quando sono scoppiate proteste contro la morte di Mahsa Amini, avvenuta dopo che era stata arrestata dalla “polizia morale” del regime di Teheran.

Nel suo discorso all’Assemblea generale delle Nazioni Unite, poco dopo il discorso del presidente iraniano Ebrahim Raisi, Biden ha salutato i manifestanti e ha sottolineato il suo sostegno al rilancio dell’accordo nucleare con Teheran.

“Siamo dalla parte del coraggioso popolo iraniano e delle coraggiose donne iraniane, che oggi manifestano in difesa dei loro diritti più elementari”, ha detto dal podio delle Nazioni Unite.

La rabbia dell’opinione pubblica è esplosa in strada da quando le autorità hanno annunciato, venerdì 16 settembre, la morte della donna di 22 anni della regione del Kurdistan nell’Iran nordoccidentale, arrestata il 13 settembre a Teheran con il pretesto di indossare “abiti indecenti”.

Gli attivisti affermano che Mahsa, il cui nome curdo è Zina, è stata colpita alla testa durante la sua detenzione, smentita dalle autorità iraniane, che hanno annunciato l’apertura di un’indagine sull’incidente.

I video circolati sui social media hanno mostrato che tra i manifestanti, le donne si sono tolte il velo e lo hanno gettato nei fuochi che hanno illuminato la strada, mentre altre si sono tagliati i capelli in una mossa simbolica. “No al velo, no al turbante, sì alla libertà e all’uguaglianza”, hanno scandito i manifestanti a Teheran.

Manifestazioni si sono svolte in diverse città, soprattutto nel nord dell’Iran, mercoledì sera, per la quinta notte consecutiva, e attivisti hanno riferito di scontri in città tra cui Urmia e Sardasht. I manifestanti iraniani hanno anche bruciato l’immagine più grande del leader supremo, Ali Khamenei, oltre a bruciare la bandiera iraniana, mentre cantavano slogan contro il regime.

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