Sogni, promesse volano... Ma poi cosa accadrà?

Gianni Rodari

Iran: donne cacciano un funzionario dalla loro scuola

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E strappano la foto di Khamenei

Le fiamme delle proteste, avviate più di due settimane fa in Iran, che condannano l’uccisione della donna curda Mahsa Amini, si sono estese nei giorni scorsi alle università, ma anche alle scuole di alcune regioni, soprattutto nell’ovest del Paese.

Le studentesse di una scuola nella città di Karaj, a ovest di Teheran, hanno strappato una foto del leader supremo Ali Khamenei che era appesa al muro della classe, mentre altre hanno strappato le sue foto dai libri e dandole fuoco.

Altre studentesse si sono radunate in una seconda scuola a Karaj, lunedì, e hanno espulso un funzionario del Ministero dell’Istruzione venuto a visitare l’edificio educativo, secondo il sito Tamar 1500, che pubblica spesso notizie, foto e videoclip della proteste.

Mentre questo video è diventato virale tra gli attivisti iraniani, insieme ad altri che mostrano studentesse gridare “Morte ai mullah”, in riferimento ai religiosi che da anni governano il Paese.

Inoltre, altri video mostrano studentesse che camminano per le strade della città, gridando: “Con cannoni, carri armati e petardi, cacciate i mullah!”

È interessante notare che Amini, originaria della città curda di Saqqaz, nel nord-ovest dell’Iran, è morta il 16 settembre tre giorni dopo il suo arresto da parte della polizia morale.

La sua morte ha suscitato indignazione nel Paese per diverse questioni, comprese le restrizioni alle libertà personali e le rigide regole sull’abbigliamento femminile, nonché la crisi economica e vitale vissuta dagli iraniani, per non parlare delle rigide regole imposte dal regime e dalla sua struttura politica in generale. Le donne hanno svolto un ruolo di primo piano in quelle proteste e i manifestanti hanno brandito il velo e li hanno bruciati.

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