"Tutto è fatto per il futuro, andate avanti con coraggio".

Pietro Barilla

Isis. Nuovo film dell’orrore. Decapitazione 4

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Perché un tassista di 47 anni, di Salford, vicino Manchester, in Gran Bretagna, padre di due figli, un bel giorno, con buona pace di tutti, decide di partire per la Siria come volontario? Non si può che provare una grande ammirazione e un grande dolore per Alan Henning, l’inglese, sequestrato dai jihadisti nel dicembre di un anno fa ad Ad Dana, mentre cercava di portare cibo e medicinali alla popolazione civile assediata dalla guerra, e decapitato dall’Isis, un’altra vittima, la quarta, orribilmente giustiziata dai terroristi del Califfato islamico, dopo i due americani James Foley e Steven Sotloff e lo scozzese David Haines.

Ma non ci si può non chiedere perché sia successo? Perché i terroristi abbiano rapito lui, proprio lui, e non un altro  dei tanti volontari che quel giorno di inverno si trovavano coraggiosamente ad attraversare le terre di Idlib al confine con la Turchia? Ma anche perché la notizia sia stata mantenuta a lungo tenuta segreta? E chi effettivamente abbia organizzato e messo a segno il sequestro di Henning  a poche ore dal suo arrivo in Medio Oriente, dove si era recato per la quarta volta in missione umanitaria. Ma per conto di chi?

Gadget o Gadge, come lo chiamavano gli amici, è stato ucciso e la sua esecuzione è stata ripresa da una telecamera come le altre per un video di cui ormai il protagonista principale, il boia Johnny, sembra essere sempre lo stesso, un incappucciato dall’accento cockney, che minaccia l’Occidente di terribili rappresaglie a causa dei raid in atto. Un video di cui anche questa volta purtroppo è stata confermata l’autenticità dallo stesso premier britannico David Cameron e che contiene l’annuncio di una nuova prossima esecuzione: toccherà a Peter Edward Kassig, il giovane americano già da tempo nelle loro mani. Un video che come sempre è stato diffuso dallo stesso sito online delle volte precedenti, il Site Monitoring Group, un sito di intelligence che si occupa di monitorare i gruppi jihadisti in rete.

 

 

 

 

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