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Alan Kay

Italia-Cina. Trieste e Genova punto di arrivo di “One Belt One Road”. Ecco perchè

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la via della seta“La Cina considera gli italiani i “discendenti dell’impero Romano” e il fatto che abbia scelto Trieste e Genova come punto di arrivo di “One Belt, One Road (OBOR)” vuol dire che ci stimano dei buoni compagni di viaggio. Obor è una proiezione della Cina verso il resto del mondo. La Cina e l’Italia sono potenze culturali, sono i due Imperi. All’Italia saper cogliere l’attimo” (dal discorso dell’Ambasciatore Riccardo Sessa).

Parlare di Cina oramai è un must . Ad esprimersi sulla Cina in questo caso è l’Ambasciatore Riccardo Sessa, che in una cena di lavoro organizzata dall’ Institute for Global Studies in collaborazione con la Fondazione Bruno Kriesky di Vienna, in cui erano presenti il Capo Ufficio Politico dell’Ambasciata della Repubblica popolare Cinese in Italia BI Jiangshan, autorità nel campo economico, politico e culturale e molti rappresentanti di testate giornalistiche ha raccontato la sua esperienza cinese.

Chi è l’Ambasciatore Riccardo Sessa
L’Ambasciatore Riccardo Sessa, laureato in Giurisprudenza è entrato nella carriera diplomatica nel 1973. Dopo un periodo con incarichi politici ha iniziato a ricoprire incarichi diplomatici. È stato Ambasciatore a Belgrado, a Teheran e a gennaio 2006 è stato nominato Ambasciatore a Pechino, accreditato anche ad Ulan Baatar fino al 2010 quando viene trasferito a Bruxelles come Ambasciatore Rappresentante permanente italiano al Consiglio Atlantico (NATO).

L’Ambasciatore Sessa ha parlato “di olimpiadi, di calcio, dei problemi del Medio Oriente, dell’Iran, dell’Arabia Saudita, dell’opportunità che viene offerta all’Italia con la realizzazione di OBOR, ha parlato del Mediterraneo e del problema migranti, dell’amministrazione Trump, ma soprattutto ha reso partecipi i presenti della sua esperienza cinese e ha esposto il suo pensiero sulla “Nuova via della Seta” “ One Belt, One Road”, su quali Autorità italiane ha ricevuto a Pechino e su quali sono i rapporti dell’Italia con la dirigenza cinese”.

L’Italia guarda alla Cina? Sembra proprio arrivato il momento, il nostro premier Gentiloni a Pechino lo scorso maggio ha portato proposte per porti, industrie e scambi culturali. Il Governo cinese ha mostrato interesse per l’Italia, per la nostra capacità diplomatica, ma la diplomazia non è diversa dall’ economia, ed è evidente che se l’economia viene avvicinata all’umanesimo è anche diplomazia. L’economia non è nemica dell’essere umano perché permette all’uomo di sopravvivere e di vivere. La Cina è molto interessata a cavalcare l’apertura alla globalizzazione ed è proprio di pochi mesi fa la notizia che la Cina ha acquistato due squadre di calcio italiane. Il calcio è uno sport popolare ed è reso ancor più popolare dalla televisione. Negli ultimi decenni è diventato popolarissimo in Asia. Si discute da tempo dove sia nato il calcio e poi si scopre che sotto alcuni aspetti è nato proprio in Cina. I Romani, i Latini sono abituati a considerarsi più vecchi di tutti ma in alcuni casi poi quando vanno in Cina si scoprono dei giovani. Una cronaca del Times del 1820 di John Law narra di partite di calcio che si svolgevano in Cina all’inizio del 1800. È interessante sapere che quelle partite fossero giocate con una sfera di chiffon, e sembrerebbe che fosse una sorta di battaglia mimetizzata con protagonista la società degli “Otto Diagrammi” diramazione della Società Segreta del “Loto Bianco”, che aveva aiutato i Ming contro la dinastia Mongola Yuan per esserne poi perseguitata. Perché dico questo, perché soltanto qualche mese fa la partita Milan – Inter è stata trasmessa da due catene televisive cinesi che hanno un bacino di utenza di 350milioni di utenti cinesi e da 566milioni di utenti tra Asia Europa e Australia, e a luglio si replicherà a Nanjing. È stato il Derby più seguito di sempre in televisione a livello mondiale. Lo sport incarna dei valori che incidono sul processo di crescita dei popoli ma tutto questo ci fa capire anche quanto il mondo sia piccolo e globalizzato. Nel 2010 uno studioso a Boston ha scritto un libro intitolato “ Quando i soldi ce li hanno gli altri”, oggi i soldi ce li hanno i cinesi e quindi non ci dobbiamo stupire se il derby che si chiama della “Madunnina” presto si potrebbe chiamare il Derby della “Grande Muraglia”.

Geopolitica o Geoeconomia? Se facciamo delle fotografie su ciò che era la Cina negli anni 80 rispetto ad oggi ci rendiamo conto che il processo di riforme economiche che il governo cinese ha adottato ha portato ad una forte modernizzazione del Paese, ad una economia crescente che rispetto ai livelli di crescita europei e italiani sono impressionanti. La Cina cavalca il cambiamento positivo e ha gestito tutto il potere che ha acquisito fino ad oggi con molta moderazione con molta diligenza e con grande qualità.

Ecco alcuni passaggi dei discorsi fatti dall’Ambasciatore:
“Cosa significa Obor?. Obor è un richiamo alla antica “Via della Seta”. Io, quando arrivavano a Pechino le delegazioni degli italiani le portavo sempre al “Museo del Millennium”, un museo a forma circolare pieno di statue che rappresentano la storia della Cina, 3.000 anni di storia dell’Impero Celeste, e tra queste statue ci sono soltanto due stranieri: Matteo Ricci e Marco Polo. Questo per dire quanto sia importante per la storia cinese il ponte di dialogo e di scambio creato tra Europa e Cina da questi due personaggi. In Occidente Matteo Ricci in pochi lo conoscono, ma in Cina si studia a scuola e insieme a Marco Polo viene considerato uno pietra miliare nella costruzione della civiltà cinese. La Cina è un Paese straordinario e Obor è una proiezione della Cina verso il resto del mondo. Il Governo cinese ha mostrato interesse per l’Italia, per la cultura, per la nostra capacità diplomatica, ma diplomazia non è diversa dall’ economia. ùìI tassi di crescita di questo Paese sono impressionanti e anche i numerosi cambiamenti in positivo. Le Olimpiadi del 2008 hanno avuto un ruolo importante e sono state la finestra per mostrare il ruolo di grande protagonista che la Cina ha sugli scenari internazionali sotto il profilo sociale e culturale. Poche sono le persone che conoscono bene la Cina e che hanno intrapreso relazioni altamente costruttive. Tra queste il Professore Romano Prodi che è stato più volte ricevuto in Cina. Romano Prodi, il più grande conoscitore della Cina, l’unico interlocutore che conosce bene sia le dinamiche europee che quelle cinesi. Il Professore è un fautore della “nuova via della seta” sia per mare che per terra. E con le sue delegazioni ha portato i campionati di calcio, le Ferrari e il Luxury Good Made in Italy. Poi ho accompagnato dal Presidente della Repubblica Popolare Cinese Xi Jinping il Ministro Giulio Tremonti, che rimase con gli occhi sgranati nel vedere che Xi non leggeva e che parlava a braccio, con grande apertura affrontando tutti i temi senza riserve. Personalmente nutro una grande ammirazione per il Presidente Xi un uomo con una immensa consapevolezza politica e sociale”.
Rapporti dell’Italia con il PCC

L’Italia ha ottimi rapporti con il Governo e con la classe dirigente del PCC cinese, ma la Cina ha avvertito la debolezza e il deficit di leadership. In Italia abbiamo trasformato persone oneste in giganti e messi sull’altare. In Cina la preparazione dei dirigenti comincia venti anni prima. Tutti i membri del Governo sono plurilaureati e tutti ingegneri.

La Cina sa molto bene che la posizione strategica dell’Italia permette di offrire sicurezza nel Mediterraneo, la sicurezza Transatlantica passa per il Mediterraneo, come forse anche la Pace del mondo. Noi abbiamo entusiasmo, inventiva e la storia che ci permette di parlare. Ciascuno deve sapere quello che può fare. Cina e Usa hanno solo due gambe e non c’è tavolo che si regga su due gambe. L’Europa ha un ruolo importante per il dialogo strategico tra questi due Paesi e questo passa anche per l’Italia. I cinesi hanno una visione di lungo periodo: se create benessere in Bangladesh i migranti non si imbarcheranno per l’Italia!
L’Ambasciatore lancia l’idea che la prossima Conferenza Internazionale si svolga a Venezia: “facciamo in modo che i due Imperi parlino, nella speranza che il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump possa guardare e analizzare i rapporti che intercorrono tra la Cina e la Russia, vedere la prudenza della Cina con il MedioOriente, valutare il conflitto tra Iran e Arabia Saudita entrambe interessate a Obor perchè’ l’improvvisazione nasconde il rischio di catastrofi”. Per il benessere di tutti i popoli importante è la Pace.

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