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Gianni Rodari

Italia-Egitto, perché scegliere il Paese dei Faraoni

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Italia-Egitto, un rapporto consolidato da tempo e che continua a  funzionare. Questo confermano gli ultimi dati della Farnesina che evidenziano come  la recente situazione politica, il commercio, l’import ed export, siano tra i principali fattori che spingono il nostro paese a scegliere e puntare sullo stato africano.

Un forte interscambio commerciale è alla base del legame che da tempo unisce i due paesi. L’Italia infatti si è attestata come la prima nazione europea di destinazione dei prodotti egiziani, con un interscambio di circa 2,480 miliardi di euro nei primi sei mesi dello scorso anno e una quota di mercato che rappresenta il 7% sul totale dell’export del paese dei Faraoni. Dati importanti resi possibili grazie a un rapporto privilegiato e un partenariato strategico che si sono consolidati nel tempo e che hanno permesso all’Italia di rimanere affianco dell’Egitto, nonostante la crisi economica iniziata nel 2011.

egitto
E non è da meno l’export italiano, soprattutto nel settore della meccanica strumentale, che rappresenta il 35% del totale. Ma non è soloquesto settore a tenere legati i due stati. Molte sono le aziende nostrane presenti nel territorio attraverso progetti di sviluppo attuati dalle autorità locali o investimenti diretti. Eni, Banca Intesa Sanpaolo, Edison e Italgen sono solo alcuni dei grandi gruppi italiani ad aver scelto l’Egitto per il proprio sviluppo.

L’Eni è infatti presente nel paese africano da oltre 50 anni, affermandosi come il principale operatore petrolifero del territorio mentre la Edison ha in corso attività di sfruttamento di giacimenti di petrolio e gas sulla costa mediterranea attraverso una joint-venture con Egyptian Petroleum Company. Intesa Sanpaolo è qui uno dei principali investitori dopo aver acquistato nel 2006 l’80% del capitale della Bank of Alexandria e Italgen è impegnata nella realizzazione di un parco eolico da 120 Mw. E queste sono solo alcune delle aziende presenti nell’area egiziana, a cui si vanno ad aggiungere Pirelli, Ansaldo Energia, Tecnimont, Danieli, Gemmo, Breda Energia, Techint e Gruppo Cementir/Caltagirone .
E per chi avesse ancora dei dubbi, scegliere l’Egitto significa anche basso costo della manodopera, dell’energia e dei sussidi; e ancora la vicinanza geografica, le agevolazioni per gli investimenti stranieri e la reciproca funzionalità dei sistemi produttivi italiano ed egiziano.

Vedi articolo “Mission in #Egitto per #Renzi l’africano

Anita Zeipi

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