L’Italia non è più il paese desiderato dagli immigrati. La meta sognata dai numerosi cittadini stranieri che lasciano i propri paesi alla ricerca di un luogo migliore. A rivelarlo è l’International Migration Outlook dell’Ocse di quest’anno che fa scendere il nostro Paese dal terzo al quinto posto. Usa, Germania, Gran Bretagna e Francia sarebbero le mete più gettonate dove andare a vivere. E se da una parte si abbassa il livello di immigrazione in Italia, aumentano anche coloro che dal nostro territorio cercano di emigrare. Una situazione insomma che non lascia ben sperare per il nostro Paese.
Crisi economica e precariato, i fattori che portano a fuggire dall’Italia
La crisi economica e la precaria situazione lavorativa sono tra i principali fattori che dal 2012 al 2013 hanno portato a un’esponenziale crescita del numero di italiani che hanno preso il volo dal Bel Paese. E si tratta in molti casi di lavoratori qualificati. Sempre la questione lavoro è inoltre una delle piaghe che porta molti, italiani e stranieri, a guardare oltre i confini del nostro Stato. Gli immigrati infatti si trovano spesso di fronte a situazioni lavorative frustranti, malpagate e senza alcuna via d’uscita. A ciò si va ad aggiungere il basso livello di istruzione degli stranieri che si trovano nel nostro Paese. Una realtà che dovrebbe spingere l’Italia a riflettere e investire maggiormente nelle politiche legate ai temi della formazione e integrazione.
Il crollo del flusso migratorio
Nonostante allora un piccolo aumento registrato nel 2013, il periodo dal 2007 al 2012 ha portato a una diminuzione del flusso migratorio nelle zone Ocse del 15% e in questo un ruolo importante è stato giocato dall’Italia dove si è passati in 5 anni da 572 mila a 258 mila immigrati permanenti. A essersi abbassato è soprattutto il tempo di permanenza degli stranieri nel nostro Stato.
Gli immigrati del Bel Paese
Ma chi sono gli immigrati che ancora scelgono l’Italia? Parlando di quelli con permesso di soggiorno permanente, a fine 2012 erano il 7,4% della popolazione nazionale, esattamente 4,4 milioni, per poi calare a 3,78 milioni. I primi della classifica sono i rumeni, con 951 mila presenze in Italia; seguono gli albanesi, 437 mila, i marocchini, poco più di 400 mila e infine 213 mila cinesi. Il dato positivo è che il 58% di questi hanno un lavoro stabile. E se da una parte la scelta degli immigrati che abbandonano il proprio paese si spinge sempre più lontano dai nostri confini, ad aumentare è il numero dei richiedenti asilo, una realtà ben nota visti i numerosi sbarchi che si registrano sempre più spesso nelle nostre coste. Un dato che da 43 mila arrivi nel 2013 è finito per superare i 150 mila in quest’ultimo anno.
Sara Pizzei
