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Gianni Rodari

Non solo amianto. Attenti anche alla gommapiuma

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Non solo amianto: anche sostanze comuni e considerate innocue come la gommapiuma possono danneggiare l’ambiente e l’uomo. Si sa che gli inquinanti chimici sono sostanze che circolano nell’ambiente per effetto di diverse attività umane – principalmente quelle industriali e agricole – che costituiscono un pericolo per la salute e per la vita stessa dell’uomo, degli animali e delle piante. Nel significato più generale del termine tutte le sostanze sintetiche presenti in eccesso possono essere considerate degli inquinanti. Esiste, dunque, una classe più ristretta di sostanze, cioè quelle che si è scoperto essere pericolose o tossiche, che sono prodotte in considerevoli quantità e che è molto difficile, se non impossibile, rimuovere dall’ambiente. Oltre a sostanze chimiche inquinanti più note come l’amianto, sono diffusi, infatti, molti corpi organici e materie tossiche meno conosciute, ma ugualmente dannose. Di tutto questo Futuro Quotidiano ne ha discusso con Lorenza Fiumi, ricercatrice dell’Iia-Lara-Cnr e Rosanna Mabilia, docente del Cnr ed esperta di sostanze nocive “indoor”.

minerale_di_aminato fotoDottoressa Fiumi, partiamo dai tipi di rischi che comportano le fibre inalabili, che possono rilasciare i materiali composti da amianto.

Le fibre aerodisperse dell’amianto sono piccolissime e possono generare malattie come il mesotelioma pleurico, una forma di tumore maligno che aggredisce i polmoni. L’amianto è stato usato fino al 1992 quando, con la legge n. 257, ne è stata vietata in Italia la produzione, ma non la vendita. Ancora oggi l’amianto è presente in più di seimila prodotti, usato in particolare nelle canne fumarie o come friabile per isolamento termico e acustico negli edifici. Non esistono delle stime a livello nazionale su quante coperture di amianto ci siano ancora nelle varie regioni italiane.

Dottoressa Mabilia, cosa si è occupato di rilevare il progetto europeo sull’inquinamento “indoor”? Quali sono le principali sostanze chimiche inquinanti emerse dallo studio, oltre all’amianto?

Il progetto è stato condotto usando un approccio innovativo di tre fasi: un’indagine generale, uno studio di dettaglio e uno studio di intervento. Nella prima fase è stato effettuato un sondaggio generale in venti edifici a uso ufficio. Gli edifici sono stati selezionati in città con caratteristiche climatiche differenti dell’Europa meridionale, centrale e settentrionale, privilegiando gli uffici open space. Tra i venti edifici è stato selezionato un numero variabile fra tre e cinque a Paese per uno studio di dettaglio. Nella seconda fase sono state condotte due indagini presso trentasette edifici europei. In ogni edificio sono stati considerati quattro punti di campionamenti indoor e un punto di campionamento outdoor, per cinque giorni lavorativi.

Che cosa è emerso?

Per quasi tutti gli edifici europei sono stati riscontrati livelli degli inquinanti all’interno (indoor) superiori rispetto a quelli dell’aria esterna (outdoor). Obiettivo della terza fase, poi, è stato quello di valutare l’effetto di un intervento atto a migliorare la qualità dell’aria indoor. Durante questa indagine sono state modificate le modalità di pulizia: gli arredi e i mobili sono stati puliti con acqua e i pavimenti sono stati puliti con prodotti di pulizia diversi da quelli abitualmente utilizzati. Considerando i risultati ottenuti dal terzo studio, i cambiamenti positivi hanno interessato le seguenti sostanze chimiche, con potenziale inquinante: aldeidi (composti organici che in natura vengono prodotti nei processi di fermentazione della frutta) benzene (un liquido volatile che viene usato per produrre alcuni tipi di gomme, lubrificanti, coloranti, inchiostri e pesticidi) e terpeni (molecole presenti nelle resine e negli oli essenziali di molte piante).

Con queste informazioni che cosa si può ottenere?

I risultati complessivi ottenuti dal progetto OFFICAIR saranno forniti ai policy makers, ai responsabili della salute pubblica e agli stakeholder e costituiranno utili indicazioni su come affrontare l’inquinamento indoor al fine di garantire la salute e il benessere dei lavoratori.

gommapiuma fotoDottoressa Mabilia, tra gli oggetti di uso quotidiano anche la gommapiuma risulta una sostanza inquinante. Perché?

Per quanto riguarda le specie inquinanti emesse dai materassi, anche se questo non è stato oggetto del nostro studio, fornisco alcune principali informazioni:

il pericolo della gommapiuma non deriva dal suo uso quotidiano, ma dalla sua combustione in caso di incendi e da uno scorretto smaltimento. Tuttavia, la gommapiuma sintetica e la plastica dei materassi convenzionali possono emettere dei vapori potenzialmente pericolosi – forse anche cancerogeni. Fra le sostanze inquinanti dei materassi possiamo annoverare: il formaldeide (gas incolore dall’odore pungente, noto come la più semplice delle aldeidi) e i VOC (composti organici volatili: un’ampia gamma di composti con caratteristiche chimico-fisiche differenti e con differenti impatti sull’ambiente) come il butadiene, gas incolore, che costituisce la materia prima di diversi tipi di gomma sintetica e può avere effetti cancerogeni. Oltre a queste esistono altre specie nocive (in genere sono considerate come impurità nei coloranti) rappresentate da un lungo elenco di impurità ioniche (fra cui menzioniamo ad esempio: zinco, piombo e mercurio selenio), per le quali la normativa specifica i livelli che non devono essere superati, in ogni componente del materasso. Il risultato di queste interessanti ricerche ci mette, dunque, al corrente dell’esistenza di alte concentrazioni di corpi organici aldeidi con potere cancerogeno. Anche arredi, fotocopiatrici, mobili, prodotti di pulizia rilasciano composti organici nocivi.

 Cristiana Gagliardi

L'Autore

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