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Gianni Rodari

LA GRECIA SVOLTA A SINISTRA: STRAVINCE TSIPRAS

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Appena chiusi i seggi, in Grecia, alla velocità della luce, pare diffondersi la parola d’ordine: “Stravince Tsipras”. Ovvero, alle prime battute e, forse, neanche a spogli nei seggi iniziati, si diffonde la sensazione che Alexis Tsipras, presidente del Partito della sinistra radicale Syriza, non solo ha vinto, ma andrà a mani basse, da solo, a formare il Governo. Una svolta a sinistra epocale, certamente foriera di contagi in altri Paesi dell’UE dove la sinistra, finora, nelle sue varie declinazioni, era stata un po’ sottotono e agganciata alle politiche del rigore.

La vittoria di Tsipras

Alexis Tsipras

Alexis Tsipras

Nei giorni scorsi, siamo stati bombardati dai catastrofisti, che paventavano la vittoria del leader Alexis Tsipras come fatale per l’Europa. Nelle dichiarazioni al seggio raccolte stamattina dai giornalisti, invece, il giovane politico greco ha prefigurato la propria vittoria come una prova di democrazia e solidarietà. Parlando in inglese, quasi come se volesse indicare che è pronto al confronto internazionale. La democrazia da lui evocata, a differenza dello schiacciamento sulla partita doppia del rigore, corrisponde ad un eterno aggiustamento; a prove e controprove, non esiziali, come vorrebbero farcele digerire i fautori del liberismo delle lobbies e della finanziarizzazione esasperata.

La nuova speranza greca

I Greci, che hanno trascorso quattro anni in un tunnel di povertà e sacrifici, del quale mai si vedeva la fine, si sono appigliati alla speranza di cui si è fatto portavoce Tsipras, considerandola fluido vitale della democrazia (concetto che ci viene dritto dritto dall’antica Grecia), elemento che ha nel suo Dna l’eterna incertezza della sperimentazione delle soluzioni. D’altronde, non fu un presocratico greco, l’efesino Eraclito, a dettare una massima che dovrebbe essere sempre tenuta presenta, nell’esistenza dei singoli e dei popoli: ‘Panta rei’, ovvero ‘Tutto scorre’?

Gli exit poll

grecia urneAl quartier generale di Syriza non si sbottonano più di tanto. Asserragliato al settimo piano, Alexis segue minuto per minuto gli exit poll – che si spera non siano abborracciati come spesso è capitato in Italia – che lo danno come vincitore assoluto. I più ‘pessimisti’ comunque attestano Syriza al 35.5%; i risultati più ‘rosei’ la proiettano al 39%. In termini di seggi, una forbice dai 146 deputati (nel Parlamento da 300 rappresentanti, non la maggioranza) ad una positiva conquista di 158 esponenti. L’inarrestabile ascesa del Partito che, rispetto alle elezioni del 2012, è passato da una forza del 16% (con una cinquantina di parlamentari), alla maggioranza tale da consentirgli – se fossero confermati gli exit poll – di governare da solo, ha diffuso un’incontenibile euforia fra i militanti accorsi a Piazza Valtetsiou, 39. A quasi duemilaquttrocento chilometri di distanza, il Presidente della Bundesbank, Jens Weidman, lancia il suo ukase: ‘La Grecia rispetti i suoi impegni’. Ma non riesce a guastare la festa ad Alexis ed ai suoi elettori. ‘Panta rei’.

Annamaria Barbato Ricci

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