Sogni, promesse volano... Ma poi cosa accadrà?

Gianni Rodari

Il canto corale vive una nuova età dell’oro

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Coro significa avvicinarsi alla musica, nel Coro non c’è limite di età,  perché la giovinezza non è un periodo della vita, essa è uno stato dello spirito, un effetto della volontà, una qualità dell’immaginazione, un’intensità emotiva, una vittoria  del coraggio sulla timidezza, del gusto dell’avventura sulla vita comoda. Dietro un Coro ci sono dei valori, delle regole, l’amore per la musica.

Il canto corale è un’espressione artistica molto antica presente ovunque fin dalle origini della storia. Nell’Europa occidentale la musica più antica corale scritta è il canto gregoriano, espressione del culto cristiano, ma l’antico testamento descrive già il canto corale nell’antica Israele e narra i canti nelle sinagoghe. È dopo l’anno 1000 che si formano le caratteristiche foniche moderne grazie alla polifonia allargandosi anche all’aspetto corale. Il coro già da allora riveste un ruolo da protagonista nelle produzioni sacre ed oggi il bel canto accompagnato dalla musica strumentale o da una orchestra vive una stagione  entusiasmante . In Italia la realtà corale vanta tradizioni antiche e di prestigio, ricordiamo i Cori del Duomo di Orvieto (sec. XIV), del Duomo di Perugia (sec. XV) della Certosa di Pavia, della Chiesa Santa Maria della Salute a Venezia (se. XVII) e del Duomo di Asti ( sec. XVIII). Nel XIX secolo il coro assunse una nuova veste, legato all’opera ebbe importanza nelle opere di Rossini e soprattutto con Verdi. Di notevole importanza in quel periodo ha avuto il fiorire di studi sulla polifonia rinascimentale e il ritorno ad essa, fenomeno che si è esteso al secolo attuale e che ha influito sul rinnovamento del linguaggio musicale. Il  coro subisce un nuovo impulso e fioriscono scuole nazionali che si ricollegano anche ai canti popolari.

Dagli anni 70/80 ai giorni nostri si sono formati molti cori polifonici e misti, lirici e polifonici, di grande qualità, alcuni dei quali composti anche da musicisti non professionisti, ma diretti da importanti Maestri. L’organico corale moderno è formato da voci maschili ( tenori, baritoni e bassi ) e voci femminili ( soprani, mezzosoprani e contralti ) che cantano insieme.

Oggi, ai canti di musica Sacra, alcune volte sono affiancati canti di musica tradizionale regionale fino ad avventurarsi al repertorio operistico (la lirica è una variante della musica classica, concentrata sul canto senza intromissioni di tecnologie di vario tipo. La lirica si poggia sul ruolo importante che ha la voce del solista e del coro che l’accompagna) fino alle ad arrivare al jazz. “Si perché Coro non è uguale a Chiesa, anche se molti concerti si svolgono in Chiese o in location d’eccezione ”. Coro significa avvicinarsi alla musica, nel Coro non c’è limite di età,  perché la giovinezza non è un periodo della vita, essa è uno stato dello spirito, un effetto della volontà, una qualità dell’immaginazione, un’intensità emotiva, una vittoria  del coraggio sulla timidezza, del gusto dell’avventura sulla vita comoda. Dietro un Coro ci sono dei valori, delle regole, l’amore per la musica ma soprattutto ci deve essere un direttore ( di solito professionista ).

Parlando di qualità musicale vorrei parlare di un concerto lirico, che si è svolto nella sala Baldini a Roma l’11 marzo 2016, con l’unità di due cori : il “ Città di Milano “ e “ Ali di Bambù ” di Roma, soprano Cristina De Pascale, pianista Claudio Martelli . Concerto egregiamente diretto dal Maestro Gianmario Cavallaro.

Il repertorio ha abbracciato pezzi apprezzati e noti della lirica italiana, tratti dalle opere di Verdi ( I Lombardi, il Trovatore, la Traviata, il Nabucco), di Bellini ( La Norma ) e di Rossini ( Mosè in Egitto).

Il Maestro Cavallaro è direttore d’Orchestra e Maestro di Coro; dirige Opere, Balletti e Concerti in tutta Italia, Europa, Canada e Sud America, alla guida di importanti formazione Orchestrali e Corali. Si esibisce con successo in occasione di Festival Internazionali. Collabora con il Balletto di Mosca, Balletto di Milano ed altre prestigiose realtà. È direttore del Coro “Amadeus Kammerchor” , fondato nel 2000, con il quale si è esibito in parecchie città italiane (Milano, Torino, Roma, Firenze, Venezia, Assisi), in Francia ed in Svizzera, ha cantato più volte nella Basilica di San Pietro in Vaticano. Ha realizzato il concerto “Conto alla rovescia” per l’EXPO 2015 con Andrea Bocelli e l’Orchestra sinfonica della RAI.

Il “Coro Città di Milano” è un Coro storico, presente sulla scena milanese da oltre mezzo secolo, si è esibito nei siti più prestigiosi, chiese, basiliche, teatri, Conservatorio Duomo inclusi, con un repertorio che spazia dalla musica sacra a quella profana con incursioni nella lirica e nella contemporanea. Da marzo 2015 è diretto dal Maestro Gianmario Cavallaro. Quest’anno ha eseguito il “Gloria” di Vivaldi con Orchestra , nella Chiesa di Sant’Antonio Abate a Milano.

Il Coro “ Ali di Bambù “ nutre una particolare attenzione per l’Opera Lirica, ma anche per la musica sinfonica e corale. Il Coro nasce nel 2009 sotto la guida del Maestro Cristina De Pascale ed è ospitato nella sede della Basilica di S. Andrea della Valle a Roma. Vanta l’esecuzione dell’opera integrale  “ La Traviata “ di Verdi, del concerto “ Gloria” di Vivaldi, ha eseguito il Requiem di Faurè e lo Stabat Mater di Gioacchino Rossini. Ha ricevuto riconoscimenti nazionali ed internazionali.

Cristina De Pascale, soprano, pianista, clavicembalista, attrice di arte drammatica, cantante lirica oltre che direttore del Coro, ha debuttato in teatro con le “nozze di Figaro” di Mozart, ha portato la sua voce nei teatri italiani ed esteri, ha cantato anche per i Principi Ranieri di Monaco.

Posso dire di essere rimasta profondamente emozionata ed affascinata dal forte impatto che l’energia dei due Cori ha avuto nell’animo dei presenti, la loro passione ci ha penetrati, turbati, illuminati. D’altronde La Musica e il Canto sono  strade per arrivare all’ armonia interiore e alla pacifica convivenza.

Simona Agostini

L'Autore

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