Il guaio del nostro tempo è che il futuro non è più quello di una volta.

Paul Valéry

La vera guerra di religione

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religioneSe riuscissimo ad abbassare il volume dei minacciosi moniti dell’estremismo islamico e della loro manipolazione, forse ci accorgeremmo che la vera guerra di religione si sta combattendo qui da noi in Europa. Si tratta di uno storico scontro tra cristianesimo e calvinismo. Da anni la cultura della famiglia, del perdono, dell’accoglienza è stata messa sotto assedio dal modello anglosassone del “nuovismo” e dell’ “autonomia”. Da questi due concetti parte Massimo Recalcati nel suo appassionante contributo al dibattito sulla famiglia svoltosi in Civiltà cattolica in occasione della presentazione di due opere su questo tema: “La famiglia, un ospedale da campo”, nato in seno alla stessa rivista, e “Famiglia e Chiesa, un legame indissolubile”, che raccoglie i risultati di un Seminario di studio organizzato dal Pontificio Consiglio per la Famiglia in preparazione al Sinodo di ottobre. Lo scontro tra un modello di famiglia antiquato, edulcorato e lontano dalla realtà come in un’immagine ispirata a Gozzano o a Tristano e Isotta, e la voglia di cambiamento ed il rifiuto della dipendenza ne disegnano i confini. A parlarne in questi termini è Mons. Pierangelo Sequeri, preside della facoltà di teologia dell’Italia settentrionale, conosciuto per il suo linguaggio diretto, asciutto, che si impone alla platea anche non cattolica.
Il dibattito ferisce a morte il mito americano dell’autonomia e ripropone l’immagine, cara a Mons. Vincenzo Paglia, della richiesta all’altro, della dipendenza come cura e collante di una società. Presidente del Pontificio Consiglio per la famiglia, cofondatore della comunità di S.Egidio, Arrigo Levi, dice dell’ex Vescovo di Terni: “Nessuno è più cattolico di lui, ma anche nessuno è più aperto al dialogo coi diversi da lui». L’intervento della sociologa Chiara Giaccardi descrive la distanza dal modello “mulino bianco”, l’assillante richiesta di consensi del mondo contemporaneo in contrasto con l’amoroso “dispiacere” del No, alimento base dell’educazione e del rispetto. Un mondo che impone che tutti siano “performanti” a scapito della qualità, al contrario di quanto avviene tra le mura domestiche ove, tra imperfezioni, difficoltà, errori, il valore delle persone si afferma e si consolida col tempo. Quanto vorrei si levasse una voce laica di riflessione su questi temi. Quanto vorrei che il cristianesimo fosse preso a misura dell’uomo, delle sue reali esigenze. Filosofia di vita esempio morale senza gli abusi ed i fardelli antistorici che continuano a coprire ombre e malefatte di una chiesa che sta spesso dalla parte sbagliata.

Ruggero Donati

L'Autore

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