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Pietro Barilla

L’AUTOBOMBA A BERLINO SEGNA L’EVOLUZIONE DELLA MAFIA LOCALE

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da Berlino Paolo Emilio Petrillo per Futuro Quotidiano, foto di Gianluca Quaranta

 

4Un omicidio probabilmente mirato, i cui moventi sono da ricercarsi nell’ambito della criminalità organizzata a Berlino, del tutto estraneo a una matrice di tipo terrorista. A 24 ore dall’esplosione verificatasi l’altra mattina alle 8.00 nel traffico della centralissima Bismarckstrasse, nel quartiere di Charlottenburg, gli inquirenti tedeschi sembrano non avere dubbi sulla direzione da seguire. Mesul T. – il cittadino di origini turche alla guida dell’auto esplosa, deceduto sul luogo per le ferite ricevute – era noto alla polizia tedesca per i suoi trascorsi nei rami dello spaccio di droga, smercio di denaro falso e gioco d’azzardo. Note anche le sue connessioni con la criminalità organizzata russa e polacca, diversi rappresentanti delle quali vivono nella stessa Charlottenburg, fino a non molti anni fa quartiere simbolo della buona borghesia berlinese. Anche Mesul T. abitava a poche centinaia di metri dal luogo dell’esplosione: l’ordigno, collocato secondo gli inquirenti sotto o all’interno del veicolo, è esploso pochi minuti dopo la messa in moto, forse azionato da un comando a tempo. Quel particolare dunque – l’utilizzo di un’”autobomba” – che nella mattinata di ieri aveva fatto temere un attacco terroristico, è invece per gli inquirenti sintomo di qualcos’altro, comunque inquietante, e cioè di un avvenuto salto di qualità nel confronto/scontro fra le varie realtà della criminalità organizzata berlinese.

5“E’ un azione che porta la firma di un autore, che tra l’altro vuole essere pubblicamente riconosciuto”, ha commentato Norbert Cioma, membro della presidenza del sindacato della polizia GdP, a Radio Berlin Brandeburg. Un atto di una violenza criminale del tutto nuova a Berlino, dove di solito i “signori della mafia russa” si muovono in modo più “tranquillo”.

Secondo Tom Schreiber, esperto di sicurezza dell’Spd, partito dell’attuale sindaco di Berlino Michael Müller, l’attentato di ieri ricorda invece quelli avvenuti “negli anni ’90 in Italia”. Normalmente, ha spiegato Schreiber alla stampa, all’interno degli ambienti criminali le persone “indesiderabili” vengono minacciate, costrette o fatte sparire con discrezione. “Far esplodere un’autobomba in mezzo al traffico di chi va al lavoro la mattina, è il segno di una nuova qualità. Questo attentato in pieno giorno, per strada, deve essere un segnale ad altre bande: tenetevi fuori dai nostri affari”.

3La zona interessata dall’esplosione è rimasta bloccata e presidiata dalla polizia e dai vigili del fuoco fino a sera. Intorno alle 16.30, ormai acquisita l’identità della vittima, le forze speciali (SEK) hanno fatto irruzione nel suo appartamento, anche nella Bismarckstrasse, dopo aver allontanato reporter e fotografi che si trovavano nelle vicinanze. L’abitazione è risultata vuota e gli agenti avrebbe prelevato solo un computer. Intorno alle 19.00 i blocchi stradali sono stati rimossi, riaperti tutti gli accessi alla fermata della metropolitana Deutsche Oper, e la circolazione è tornata alla normalità.

Paolo Emilio Petrillo

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