Che ognuno avrà il futuro che si conquisterà.

Gianni Rodari

Le parole che non ti ho detto

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paroleUno degli aspetti fondamentali da considerare affinchè in una coppia ci possa essere un “buon” sesso è quello della comunicazione verbale. Parole tipo “ti amo”, “sei mia/o”,”ti appartengo”, molto spesso hanno innescato un meccanismo particolarmente eccitante dentro di noi, ma consapevolmente non ce ne siamo accorti. Come mai? Secondo alcuni studi queste espressioni o frasi sensuali da sussurrare all’orecchio innescano nell’altro/a una reazione in grado di aumentare l’attrazione e il piacere. Addirittura il 92% delle donne dichiara che parlare durante il sesso aumenta la soddisfazione sessuale. A tal proposito si parla di “dirty talking”, ossia l’arte di usare frasi erotiche per sedurre l’altro; parole bisbigliate, troncate o ansimate, si tratta delle parole che fanno godere, se usate nei modi e nei tempi giusti, senza compromettere la naturalezza del rapporto, creando forzature e tensioni. A volte basta semplicemente lasciarsi andare, farsi trasportare dalle emozioni, dalle sensazioni, abbandonandosi. Parlarsi durante il sesso, quindi, fa bene alla coppia, tuttavia è importante saper dosare adeguatamente le parole, scegliendo non solo quelle più adatte, ma badando anche alla tonalità di voce con cui si pronunciano.

Ci sono molte persone che durante l’amplesso non riescono a dire nulla con le parole comunicando solo con il silenzioso linguaggio degli sguardi e dei gesti. Altre, invece, preferiscono sussurrare parole dolci e romantiche, c’è chi si eccita con frasi più piccanti e chi invece preferisce la sonorità della musica. Da qui si traccia un’evidente differenza tra maschile e femminile, nonostante per entrambi ci sono parole in e parole out. Mentre gli uomini non gradiscono i nomignoli e i vezzeggiativi, forse perchè minano psicologicamente l’immagine della virilità e sono causa del calo della libido, ma preferiscono le frasi forti, quelle da riservare alla sola camera da letto; all’opposto, le donne rifiutano quella loquacità un po’ volgare, che piace agli uomini sia da utilizzare sia da ricevere. Per l’uomo, ma anche per alcune donne, questa loquacità è sintomo di una piena condivisione delle proprie fantasie e “perversioni”. Un dato è certo: sia gli uomini che le donne preferiscono compagni che sotto le lenzuola siano loquaci, perché ciò procura un maggior piacere. Inoltre, sembra che l’uso di gemiti, sussurri e grida in questo senso aumenti la reciproca autostima.

È un fattore positivo per il rapporto saper sostenere questo scambio comunicativo, può essere eccitante saper dire al nostro compagno che lo desideriamo, che ci fa impazzire o comunicargli le nostre fantasie. Alla luce di ciò vale la pena imparare a gestire e dosare le parole da usare a letto, per usarle al meglio e divertirsi con il partner. Stimolante, audace, efficace, ma la comunicazione tra le lenzuola non nasce di certo dal nulla. Si consolida nel tempo partendo dal dialogo quotidiano: che siano richieste più o meno originali, piccole voglie o fantasie particolari, l’importante è esprimere con naturalezze i propri desideri, e perché no, anche l’atteggiamento verbale che si preferisce durante il rapporto. Aiuta a comprendere le reciproche dinamiche sessuali, i reciproci desideri, pronti a condividere un nuovo livello di intimità. Da cui, difficilmente si potrà farne a meno…

Valentina De Maio

L'Autore

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