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Gianni Rodari

L’embargo alla Russia costa caro all’Italia. Renzi al Cremlino

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Bene ha fatto Matteo Renzi ad andare in Russia per discutere anche delle opportunità economiche tra i due paesi. L’embargo verso Mosca ci è costato 5.3 miliardi di euro nell’interscambio nel solo 2014, naturalmente in questa situazione c’è chi guadagna e chi perde.  Perde l’Italia, perde l’Europa ma guadagnano Usa e Cina

Un viaggio diplomatico alquanto complesso quello intrapreso da Matteo Renzi in questi giorni. La prima tappa è stata Kiev il 4 marzo. Qui con il premier Petro Poroshenko ha discusso di un eventuale ampliamento delle sanzioni contro la Russia nel caso dovessero continuare gli scontri e il mancato rispetto del cessate il fuoco e non si definisca l’integrità del territorio ucraino. Poroshenko ha ringraziato l’Italia per le diverse migliaia di euro di aiuti umanitari arrivati da Roma attraverso la Croce Rossa. La pace è l’obiettivo principale: se non c’è pace – ha detto Renzi- in Europa il contagio non fatica ad allargarsi. Nonostante la gravità del momento, non bisogna dimenticare che l’Ucraina è un paese ricco e deve tornare a crescere. Intanto con Mosca il Vice Presidente della commissione energia ucraino ha siglato l’accordo che prevede il pieno rispetto del pacchetto invernale per le forniture del gas. L’Europa è salva, le forniture ‘’restano sicure’’. Entro fine marzo sarà discusso il pacchetto estivo.

Opportunità e crisi

Matteo Renzi e Petro Oleksijovyč Porošenko

Ma è per l’incontro di oggi 5 marzo al Cremlino che l’attesa è alta. Anche qui si parlerà di Ucraina, ma anche di Medio Oriente e della collaborazione che il Cremlino potrà offrire per le questioni Libia e Siria, di economia e di scambi commerciali. Da quando sono state applicate le sanzioni contro la Russia da parte dell’Unione Europea, la dinamica della collaborazione tra Russia e Italia è drasticamente diminuita e il volume dell’interscambio e dei flussi turistici si sono contratti significativamente. Questo non vuol dire che non ci sia un interesse reciproco di preservare la cooperazione bilaterale costruita in molti anni.

Da questo embargo c’è chi ci perde e chi ci guadagna

E bene ha fatto il nostro premier ad andare in Russia per discutere anche delle opportunità economiche tra i due paesi. L’embargo verso la Russia ci è costato 5.3 miliardi di euro nell’interscambio nel solo 2014, naturalmente in questa situazione c’è chi guadagna e chi perde, noi abbiamo perso il 17% sul fatturato del 2013. Perde l’Italia, perde l’Europa ma guadagnano gli Stati Uniti e la Cina che con l’embargo hanno aumentato i loro interscambio. L’Italia ha saputo creare negli anni un forte potenziale con il mercato russo, uno sbocco importante dove distribuire il ‘’made in Italy’’ che rimane sempre molto apprezzato. Il rublo debole e i prezzi bassi del petrolio sono condizioni che rimarranno almeno per altri due anni (dicono gli economisti russi) ed aprirsi a nuovi fattori di ricchezza come il settore agroalimentare, dove l’Italia rappresenta una eccellenza, vorrebbe dire incrementare gli scambi con questo ricco mercato, senza lasciare gli spazi ad altri per inserirsi.

È questa una opportunità da cogliere o un rischio?

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Vladimir-Putin

 

Renzi e Putin si confronteranno come già detto soprattutto sui temi caldi della politica internazionale, dalla situazione in Siria e in Libia alla questione ucraina, fino alla minaccia dello Stato Islamico. La cooperazione con la Russia sembra divenuta una necessità. Per l’Italia in profonda crisi economica, investimenti, scambi commerciali, sicurezza delle coste, sembrano divenute realtà impellenti da affrontare. Dovremmo semplificare e con scelte coraggiose e mediate che vadano nella direzione di una modernizzazione dei rapporti collaborare per la realizzazione di un piano di salvataggio della nostra economia.
È un incontro bilaterale davvero importante: auguri Presidente Renzi!!!

 

 

Simona Agostini

L'Autore

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