Il guaio del nostro tempo è che il futuro non è più quello di una volta.

Paul Valéry

Un decreto sblocca-Italia. A quando lo sblocca-Renzi?

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Grande attenzione per la conferenza stampa della presentazione del decreto Sblocca Italia. Renzi ha tanto da dimostrare. Se i cento giorni entro i quali si attendevano le riforme sono un ricordo e in tanti hanno capito che passare dalle promesse ai fatti non è semplice neppure per super Matteo, non resta che seguire puntualmente gli sviluppi di una politica dinamica ma difficile da portare avanti. Il “governo del fare” ha una strada tortuosa da percorrere per tenere insieme sia il partito di maggioranza, di cui il premier è anche segretario, sia la coalizione che, con alti e bassi, un patto del Nazareno prima a rischio e poi confermato, sembra tuttavia gestibile.
Ma Renzi, oltre a personalità, seppure non inedita per chi segue la politica dagli anni’90, ha una capacità Matteo-Renzi. futuro quotidianoineguagliabile: non si dà per vinto. Nell’ultimo direttivo del partito democratico il clima era sicuramente poco disteso a causa di alcuni dissapori pregressi e soprattutto per alcune singolari imposizioni. Sul blog di Giuseppe Civati si legge che  Zanda, capogruppo Pd al Senato, aveva scritto ai senatori del suo partito per dire loro di non partecipare alla direzione nazionale, perché impegnati in aula, e si trattava di una direzione in cui il focus era “la tanto mitizzata quanto pasticciata riforma del Senato”.
Ma chi si aspettava un segretario di partito in difficoltà si è sbagliato di grosso: Renzi, serenissimo, in occasione dell’assemblea di partito con la solita sicurezza si è detto ottimista su riforme e conti pubblici.

Il premier ha tutto sotto controllo? A giudicare dalla conferenza stampa sul decreto Sblocca Italia si direbbe di sì, nonostante l’esigenza di rilanciare, ma soprattutto di rilanciarsi, sia evidente.

“Basta con la logica del no, questo è un tentativo di scatenare l’Italia. Noi stiamo mettendo mano alla carta costituzionale partendo dalla riforma più difficile. Siamo aperti al dialogo: quando Chiti, che non è vicinissimo alle mie idee, ha cercato una forma di apertura, gli è stato detto di sì. L’Italia deve realizzare le riforme, solo così acquisisce la credibilità dei partner – ha detto Renzi –. Il rinnovamento dell’Italia parte da qui e dal Senato che esce dal corporativismo. Dobbiamo cambiare tutto: dal senato agli investimenti, il ruolo tra Comuni e Stato, sbloccare il Tap in Puglia, il potere di veto della sovranità che ha il dovere di dire di no. Non è solo una riduzione di chi fa politica. Già la settimana prossima arriverà in Senato il primo sì definitivo”, promette.
La parabola del presidente del Consiglio non sarebbe apparentemente discendente. Ma basterebbe guardare al di là degli slogan per riflettere su alcune realtà: una tra tutte esclamare che si abolirà il Senato non significa che non ci sarà più, come alcuni hanno pensato.
Vedremo se il decreto Sblocca Italia soddisferà le aspettative degli italiani, che vengono rassicurati circa la loro illesa sovranità dalle spiegazioni del premier: “La maggioranza, seppure non ha i numeri, è disposta a farne mancare qualcuno in favore di un referendum, perché l’ultima parola spetta ai cittadini. Per me è importante far vedere che le riforme le facciamo davvero”.
E le riforme si faranno davvero? Il decreto è molto ambizioso e si articola in dieci “capitoletti”. Il primo di questi è lo “sblocca matteo renzi. futuro quotidianocantieri e farà in modo che grandi e piccole opere iniziate, ma non finite, possano essere sbloccate con la semplificazione. C’è poi lo “sblocca comuni” per risolvere i problemi dei 1976 Comuni che hanno risposto alla domanda posta dal Governo: “cosa si potrebbe migliorare?”. Quasi tutti hanno evidenziato problemi di tipo procedurale.
Inoltre, lo “Sblocca reti”, per  i problemi di rete come banda larga e ultra larga in cui l’Italia è indietro, lo “Sblocca porti” per incrementare gli snodi, lo “Sblocca dissesto” per sbloccare 570 cantieri che sono fermi, lo “Sblocca burocrazia”, lo “Sblocca edilizia” che garantirà sgravi fiscali e efficientamento energetico, lo “Sblocca export”, per agevolare gli investimenti delle Pmi, lo “Sblocca Bagnoli”, per tutelare la zona che va da Falc e Taranto.
Infine, sullo “Sblocca energia”: Renzi ha spiegato che “dobbiamo recuperare le nostre risorse, prendiamo da altri e non sfruttiamo ciò che abbiamo in Calabria e Basilicata. Abbiamo un progetto di ‘Assomineraria’ che porterà un risparmio energetico significativo in bolletta oltre ad essere un’opera occupazionale”. Con l’ombra dei 101, alleati dentro e fuori il governo più o meno affidabili, ancora pochi soldi da gestire, nonostante molti cittadini vengano tacitati dagli 80 euro, l’economia che ancora resta ferma, questo governo riuscirà a sbloccare tutto come promette? O faranno prima ad arrugginirsi le chiavi della cassaforte dello Sblocca Italia?

Isabelle Flora 

L'Autore

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