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Gianni Rodari

Nicola Rao a Fq: “Mafia Capitale? Sequel di “Romanzo criminale”

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“Mafia Capitale”? In attesa dell’accertamento delle responsabilità penali è un bellissimo sequel di Romanzo Criminale. Ne è convinto Nicola Rao, giornalista e saggista che si occupa da tempo del fenomeno del neofascismo italiano al quale ha dedicato la Trilogia della celtica.  Con Futuro Quotidiano Rao ha riannodato ciò che invece l’inchiesta – che ha visto a diversi arresti e alle accuse eccellenti (coinvolto anche l’ex sindaco di Roma Gianni Alemanno) – ha portato alla luce: i rapporti tra la malavita romana e principalmente a settori dell’estremismo politico di destra. Il motivo di tutto questo? Per il giornalista è da cercare totalmente fuori i paradigmi degli anni di piombo: “E’ il profitto fine a se stesso”.

Rao, quali sono le radici della “Mala Roma” che hanno portato agli arresti di questi giorni?

mafia capitale massimo carminati

Massimo Carminati

Molte e diverse sono le radici storiche. Non c’è un’unicità criminale nella storia della malavita romana, e soprattutto di quella che può essere definita una propaggine o un’attualizzazione della banda della Magliana se vogliamo.

Di che cosa si tratta?

Ci sono dei personaggi che ricorrono nella storia criminale romana degli ultimi quarant’anni, Massimo Carminati è uno di questi. Dagli atti che sto leggendo sono emersi, poi, anche i nomi di figli dei capi storici della Magliana. Ci sono presenze di altre mafie, altre organizzazioni criminali a Roma, dagli albanesi ai napoletani, ai calabresi che hanno comunque un rapporto di parità con questa organizzazione criminale romana, definita Mafia Capitale. Poi c’è tutto un intreccio con un sottobosco e con un mondo di reduci della violenza politica degli anni ’70 e ’80, soprattutto di destra ma nel caso specifico c’è anche Salvatore Buzzi, titolare di quella cooperativa che collaborava con Carminati e che è un criminale comune che si è politicizzato in carcere e avvicinato all’estrema sinistra. Una delle arrestate, inoltre, è un’ex brigatista rossa, che faceva parte di questa comunità di ex detenuti gestita da Buzzi.

Che cosa significa questo?

Questo dimostra che c’è un intreccio trasversale di reduci del terrorismo politico degli anni 70-80. Tutto questo si lega e si sovrappone con criminali comuni, con gente di borgata, e con imprenditori e politici di vario colore. Questo è il quadro che ha costruito la Procura di Roma attraverso due anni di indagini e che costituiscono la base per un maxi processo che però, sinceramente, è un bellissimo soggetto per un sequel cinematografico di Romanzo Criminale. Poi l’accertamento delle responsabilità penali in sede di dibattimento è tutta un’altra storia. Vanno vagliati e verificati diversi elementi. Per ora è inoltre un’indagine fatta soprattutto sulle intercettazioni telefoniche e ambientali, quindi sulle parole: ma le parole vanno verificate con i fatti e questo sarà compito dei magistrati e dei giudici accertarlo.

Tra gli arrestati spiccano importanti nomi della destra romana. Che rapporto c’è tra questi e la criminalità organizzata?

Come ho detto, c’è un “filo nero” che lega ambienti dell’estrema destra romana alla criminalità comune. Questo filo può essere rappresentato dalla stessa figura di Carminati. Il punto è che  in passato ci sono stati altri esempi di ex terroristi neri che sono stati risucchiati da una deriva di tipo malavitoso e criminale che però non aveva e non ha più nulla a che fare con motivazioni politico-ideologiche ma solo con la ricerca del profitto fine a se stesso.

A proposito di Carminati, a quanto emerge tutti sapevano dove si trovasse, quali fossero le sue attività. Eppure solo ora l’attenzione è esplosa.


Negli ultimi anni ci sono stati articoli che ne hanno parlato, come quelli de L’Espresso ben documentati, che lo raffiguravano e definivano uno dei re di Roma, uno dei principali esponenti della criminalità organizzata della Capitale, che poi è anche la tesi dei magistrati e dei carabinieri che stanno conducendo questa inchiesta. Per arrestare le persone, però, ci vogliono riscontri e prove. Non è facile trovarle nei confronti di un personaggio che ha una grande esperienza di tipo criminale, tanto è vero che è stato più volte inquisito e prosciolto, proprio per la difficoltà di riuscire a trovare riscontri, testimoni, insomma non è facile. Sono belli i teoremi o le ricostruzioni storiche ma ci vogliono dei riscontri oggettivi per portare avanti un’inchiesta penale.

mafia capitale: l'ex sindaco alemanno tra gli indagati

L’ex sindaco di Roma Gianni Alemanno

E qual è invece il ruolo di Alemanno nella vicenda della Mafia Capitale?

Alemanno è accusato di associazione mafiosa, un reato molto grave. Lui si è autosospeso da tutte le cariche del partito di appartenenza, dopo di che vedremo cosa emergerà dalle carte. Io sto leggendo questi fascicoli e non vedo grandi appoggi diretti tra Alemanno e questo gruppo di malavitosi: però, ripeto, non sono un magistrato o un ufficiale dei carabinieri quindi non posso avere gli elementi in loro possesso. Tutto questo lo stabilirà il processo. L’ex sindaco di Roma in gioventù forse qualche volta ha incrociato Massimo Carminati che ha cominciato come giovane militante del Movimento sociale, nella sezione di viale Marconi. Ricordo che la madre di Carminati era una delle principali animatrici di questa sezione quindi che ci sia un comune denominatore di partenza questo è indubbio. Da qui ad arrivare a conclusioni diverse io non ho gli elementi per dirlo.

Sara Pizzei

L'Autore

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