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Gianni Rodari

Mano riprodotta in 3D, una protesi di speranza

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no riproUna manina rosa e funzionante per poter pettinare la sua Barbie. Non poteva sperare di più la piccola Abbi Jillians, 4 anni, nata senza la mano sinistra. Grazie alla tecnologia e alla stampante 3D, Abbi ha oggi due mani con cui poter raccogliere oggetti, alzare la tazza, andare in bicicletta e, soprattutto, pettinare la sua bambola preferita. È questa, infatti, la prima cosa che la bambina inglese ha fatto appena tornata a casa nel Devon, a Tavistock. Da qui è partita la campagna dei genitori (Julie e Jim Jillians) per trovare un accesso locale ad una stampante 3D, che ha permesso, con sole 50 sterline, di cambiare la vita alla loro figlia. A 18 mesi la piccola Abbi aveva subito un’operazione complessa con cui i medici hanno prelevato parti delle dita dei piedi per cercare di ingrandire il palmo e poi sostituire queste con l’osso iliaco.Una-stampante-3D-per-arredare-la-casa

Ora però non sarà più necessario sottoporla ad ulteriori operazioni. La nuova mano è perfettamente funzionante: si apre e si chiude quando Abbi piega il polso in su o in giù, ha una chiusura in velcro intorno al palmo e si appoggia sul braccio. Il design è disponibile su un database mondiale di stampanti 3D in trenta colori. Venti circa sono stati i pezzi necessari per costruirla, con l’aggiunta di bande elastiche. La stampante è stata fornita dalla ditta Midwich, la quale ha espresso il suo stupore per il progetto, poiché fino ad ora queste protesi erano state usate solo per motivi estetici. Con l’aiuto di Enabling The Future è stato possibile completare la mano e dotarla di movimento, ed il costo molto contenuto fa prospettare un futuro roseo non solo ad Abbi, ma anche tutti i bambini che versano in simili condizioni.

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