Non preoccuparti di cosa sta per fare qualcun altro.
Il miglior modo per predire il futuro è inventarlo.

Alan Kay

Manuale di bon ton per le mamme

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bon tonSe c’è una regola aurea che non dovrebbe mai essere disattesa da una signora è quella delle quantita’ di cibo da portare alla bocca: una forchetta non è un tridente da fieno. Lo ricordo innanzitutto a me stessa. Abituata al caos di pappette post svezzamento oramai quasi non conosco più l’etichetta imposta dalla liturgia del bon ton. Questa cosa non l’ho mai confidata a nessuno. Nemmeno a mio marito. Soprattutto a lui. Dico sul serio: ultimamente su parecchie questioni andiamo d’accordo come Salvini con un marocchino. Dunque amore mio se ancora ti capita qualche volta di leggermi sappi che sei un uomo esemplare e adorabile, ma dovendo trovarti un difetto allora ti rammento che essere troppo schifiltoso e raffinato – specie in questo periodo- potrebbe nuocere gravemente all’equilibrio di coppia. Intendiamoci: anch’io amo le buone maniere.

Prima che venisse alla luce il nostro amato bambino tra me e te era sempre tutto straordinariamente perfetto, una vita da favola. A quei tempi ogni cena si apriva con una tartare di tonno sormontata dal grigio lucente del caviale Beluga; i ristoranti erano sempre i migliori; sapevo come tenere in mano un bicchiere; conoscevo bene la distanza minima tra il piatto e la bocca; usavo le posate con la delicatezza di un canarino e adoperavo le frasi migliori per mantenere viva una conversazione. Poi sono diventata mamma e qualcosina e’ cambiata. Ascoltami: non puoi minacciare il divorzio per avermi vista una volta finire (in piedi) una scodella di pasta con sole due forchettate mentre tu eri a malapena al primo boccone. Anche perché, amore, ultimamente ho fatto anche di peggio. Oggi persino i cinesi vanno a scuola di buone maniere. Dopo essere stati severamente ammoniti da tutto il mondo perché bevono la minestra direttamente dal piatto, sputano sui quadri di Louvre, parlano ad alta voce a teatro, infilano le dita nel naso e quando sono a Venezia staccano intere schegge di gondola, il governo di Pechino ha pubblicato una guida per i connazionali più maleducati. Per evitare di farmi riconoscere anch’io (che non sono cinese, ma orgogliosamente napoletana) ecco la lista delle dieci cose che non farò mai più.

1. Succhiarsi le dita della mano per pulirle: e’ qualcosa che una vera signora non fa mai. Smetterò allo stesso modo di leccare quelle di mio figlio impiastrate di sugo quando non ho un tovagliolino a portata di mano;
2. Per una volta alla settimana rendero’ sacro il momento del pranzo. E dunque: niente selfie con il primo boccone della pappa da mandare alla nonna; non taglierò le unghie ne’ pulirò le orecchie al bambino (tantomeno le mie) mentre e’ distratto a mandar giù pezzetti di cibo; pur di farlo mangiare non griderò al cellulare frasi prive di senso, non improvviserò un karaoke ne’ tantomeno passeggero’ per casa succhiando il brodo dei tagliolini con l’uovo;
3. Smetterò di mangiare gli avanzi degli omogeneizzati, soprattuto quelli di cavallo misti a verdure;
4. A proposito di baby food, se mio figlio dissemina casa di cereali e palline rivestite di miele prometto che eviterò di raccoglierle da terra e poi portarle direttamente alla bocca solo perché sono troppo stanca per raggiungere la pattumiera. Alla stessa maniera se trovo del latte rancido sul pavimento prometto che per pulirlo non userò più la manica della camicia o il tallone del piede come fosse una pezza qualsiasi;
5. Non berrò più direttamente dalla bottiglia per evitare di ungere il calice;
6. Eviterò di sfilare le scarpe sotto al tavolo dei ristoranti eleganti o quando viaggio nella prima classe di un treno;
7. Smetterò di prendere dagli scaffali dei supermercati oggetti a caso pur di tenere impegnato mio figlio. Insalate imbustate, candeline, pane degli angeli e sacchetti di olive: tutte cose che poi lascio al primo carrello che capita quando il mio angioletto si è stufato e devo dargli un articolo nuovo;
8. Ho deciso che non dirò mai più parolacce. Dirò anguilla, pitone, proboscide e becco. Al massimo userò nomi di frutta e verdura come pannocchia, carota, fava e pisello;
9. Mai più bugie a mio marito. Del tipo: chiudersi in bagno fingendo un malessere quando invece hai scoperto che allagare la vasca e’ l’unico modo per tenere buono tuo figlio. Dunque mi autodenuncerò ogni volta che non rispetto anche uno sola di queste regole. Lo farò sulla pagina web “I consigli delle mamme” così 100 mila  signore sapranno all’istante che come mamma non sono affatto meglio di loro;
10. Non starò mai più un solo giorno della mia vita senza la mia insostituibile Tata perché se dietro un grande uomo c’è una grande donna, dietro una grande donna c’è lei.

Fiorella Corrado

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