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Alan Kay

Medici stranieri al governo: “Speriamo nel dialogo e nella solidarietà”

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Da Amsi e Co-mai auguri al governo  senza pregiudizi, sperando nel dialogo e nel rispetto di solidarietà e cooperazione internazionale. Così l’Associazione Medici di origine Straniera in Italia (Amsi) e le Comunità del Mondo Arabo in Italia (Co-mai), fondatrici del movimento internazionale transnazionale “Uniti per Unire”, insieme ad altre centinaia  di associazioni e comunità, augurano Buon lavoro al nuovo Governo italiano formato da M5 stelle e Lega.  “Ci si  augura che si possa ora continuare a collaborare in favore dell’integrazione, della cooperazione internazionale e del  diritto alla salute: materie di cui ci occupiamo da sempre, collaborando con tutte le istituzioni, senza pregiudizi nei confronti del colore politico”.

Questo auspica il fondatore di AMSI e Co-mai, prof. Foad Aodi, medico fisiatra:  il quale augura buon lavoro al Governo italiano , al nuovo ministro della Sanità e a tutti gli altri ministri. Aodi si augura che si possano fare  politiche costruttive nell’ ambito dell’economia, ,del lavoro, della sanità, dell’integrazione e della cooperazione internazionale, nell’ interesse di tutti, senza distinzioni .

“Si giudicherà il lavoro del Governo Italiano dai fatti concreti – continua Aodi-    senza pregiudizi; auspicando, da parte sua, la disponibilità a dialogare con le associazioni e le comunità di origine straniera ,arabe e musulmane, valorizzando il loro ruolo per una politica dei “due binari” . E promuoveremo ancora i valori dell’integrazione coniugata con la sicurezza .come abbiamo sempre proposto nel nostro progetto “Buona Immigrazione “: il quale comprende una proposta di legge per l’immigrazione in Europa, sul rispetto dei diritti e doveri , sul rispetto del diritto alla salute. No, quindi,  all’immigrazione irregolare, no alle moschee e imam “fai dai te”; si ad un albo per gli imam italiani , si alla preghiera del venerdì in lingua italiana ,si alla trasparenza dei finanziamenti provenienti dall’ estero .No al precariato e alla disoccupazione giovanile ,no alla “fuga dei cervelli”, si alla tutela dei diritti e doveri degli italiani e  al rispetto della cultura italiana .
L’integrazione è necessaria per chi sceglie di vivere in Italia rispettando le sue leggi e le sue usanze, senza fare sconto a nessuno “, conclude Aodi.

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