Sogni, promesse volano... Ma poi cosa accadrà?

Gianni Rodari

Francia, Tunisia, Kuwait, Somalia. Sangue sul venerdì di Ramadan. La maledizione dell’Isis

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“Calamità per gli infedeli nel mese santo dell’Islam”. Lo aveva promesso a inizio Ramadan Abu Muhammad al-Adnani, portavoce del Califfato, chiamando a raccolta i suoi uomini e chiedendo loro di far sentire tutto l’orrore possibile. E orrore è stato oggi, in Francia, in Tunisia, in Kuwait e in Somalia. Orrore, sangue e morte, in questo venerdì che avrebbe dovuto essere di preghiera per i veri musulmani. Una catena di attentati e di stragi, che hanno colpito obiettivi diversissimi tra loro e trasformato questo giorno santo per l’islam in un giorno di lutto e pianto. Se c’è un filo rosso tra i massacri che oggi si sono susseguiti in Europa, Nord Africa e Medio Oriente, è per ora soltanto una supposizione. Potrebbe essere una mera coincidenza, una terribile nube statistica di negatività. Vorremmo crederlo. Vorremmo che così fosse, perchè uno Stato Islamico talmente bene organizzato significherebbe che tutto quello che è stato fatto finora per contenerne l’avanzata non è servito a niente, che siamo davvero inermi vittime potenziali di neri guerrieri sterminatori, figli dell’ignoranza e dell’odio.

FRANCIA

sangueIn un impianto di gas industriale vicino Lione nell’Isere è stato trovato un uomo decapitato, la testa, infilzata sulla rete di recinzione dello cortile, e riempita di scritte in arabo. Ci sarebbero anche numerosi feriti. Secondo le prime ricostruzioni due uomini a bordo di un’auto avrebbero fatto irruzione all’interno dell’impianto Air Products, di proprietà americana, che si trova a Saint-Quentin-Fallavier, e avrebbero provocato alcune esplosioni. Uno dei due attentatori, trovato in possesso di una bandiera dell’Isis, e ben noto alla polizia, è  già stato arrestato. Il primo ministro Manuel Valls ha disposto il rafforzamento della vigilanza intorno a tutti i siti sensibili dell’area. Intanto il presidente Francois Holland, da Bruxelles, dove stava partecipando a un summit europeo, ha parlato di attacco terroristico e ha annunciato il suo immediato rientro nel paese. Pare confermato che l’uomo trovato ucciso non fosse un dipendente della società. “Non abbiamo dubbi -ha detto Hollande- che l’obiettivo  era provocare l’esplosione dell’intera struttura. L’azione ha il marchio di un attentato terroristico”. Il ministro dell’Interno Bernard Cazeneuve si trova già sul posto. La struttura sorge a una sessantina di chilometri da Lione in un luogo isolato ma ben vigilato e produce azoto e ossigeno. Una fonte dei servizi segreti francesi, riportata dal quotidiano “Dauphiné Libéré” , riferisce che “in queste ultime settimane c’erano tutti i segnali di un allarme rosso”.  Il giornale dà notizia, non ancora confermata, di un secondo arresto. A finire in manette l’uomo che sarebbe stato visto questa mattina prima dell’attentato fare manovra a bordo di un’auto davanti alla fabbrica. Il sito è stato evacuato. Cazeneuve, parlando con i giornalisti, ha detto che uno dei sospetti sarebbe legato al movimento salafita e che il suo nome è dal 2006 in una delle liste nere compilate dai servizi.  In queste ore sarebbe in corso una massiccia retata.

TUNISIA

Attentato in Tunisia. Un gruppo di uomini armati ha fatto irruzione questa mattina sulla spiaggia dell’ hotel sangueImparial Marhaba, un resort di lusso di Sousse, località del Golfo di Hammamet, e ha cominciato a sparare contro i bagnanti. Immediato l’intervento delle forze di sicurezza, il cui blitz è ancora in atto . Sarebbero salite a 37 le vittime, secondo quanto riferito da un portavoce del ministero dell’Interno. Sousse è una delle località estive più popolari ed è meta di numerosi turisti europei e nordafricani. L’allerta è massima in tutto il paese, colpito il 18 marzo scorso da un altro grave attentato, messo a segno contro un gruppi di visitatori che si trovavano al Museo Bardo di Tunisi. Le notizie che arrivano da Sousse sono ancora confuse. Al momento si esclude un collegamento con l’azione messa a segno nell’impianto di gas in Francia, vicino a Lione. Secondo testimonianze, riportate dal Daily Star edizione libanese,  alcuni degli ospiti dell’albergo sarebbero stati uccisi mentre prendevano il sole sui loro lettini. Secondo fonti dell’intelligence, riportate dai media arabi, sarebbero oltre mille i giovani che da Sousse sarebbero confluiti nei gruppi jihadisti per andare a combattere in Siria e Iraq.

KUWAIT

l’Isis ha rivendicato l’attentato suicida di questa mattina a Kuwait City, dove un kamikaze si è fatto saltare nella moschea di Al-Imam al-Sadeq, durante le preghiere del venerdì. Sarebbero oltre 25 i morti, secondo quanto riferito dal ministero dell’Interno dell’Emirato.

SOMALIA

È di almeno trenta morti il bilancio dell’attentato  dei miliziani di al-Shabab, gruppo legato ad al Qaeda, contro la base delle truppe di pace dell’Unione africana a Leego, 130 chilometri a sud della capitale Mogadiscio.

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