La mutilazione per cui la vita perdette quello che non ebbe mai,
il futuro, rende la vita più semplice,
ma anche tanto priva di senso.

Italo Svevo

Laudato sii, è sull’ambiente la prossima enciclica di papa Francesco

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papa francescoDella prossima enciclica di Papa Francesco si è cominciato a parlare già da fine anno scorso. Il tema, l’ambiente ed i cambiamenti climatici, è stato già annunciato da tempo. La pubblicazione è attesa per il prossimo 18 giugno. Su di essa la curiosità è molta, specialmente da parte della stampa straniera. Dagli Stati Uniti addirittura si guarda con ‘timore’ a quanto il Pontefice potrà dire in essa, scoperchiando qualche ‘vaso di Pandora’ su cui sarebbe meglio tacere, almeno secondo i Repubblicani. Sui contenuti ad oggi non è dato sapere niente. Solo ‘rumors’, che contribuiscono però a creare l’effetto annuncio ed a fare aumentare la curiosità su di essa. Il direttore della Libreria Editrice Vaticana, don Giuseppe Costa, ne ha per ora rivelato il titolo ‘Laudato sii’, facendo capire che il richiamo immediato a livello ideale sarà a quel cordiale rapporto che San Francesco d’Assisi aveva con tutto il creato, specchio ed immagine del suo Creatore. E con questa enciclica Francesco aggiunge un altro tassello al suo percorso pastorale. Dopo i poveri, presenti nella sua predicazione fin dall’inizio del suo pontificato, adesso punta l’attenzione sulla creazione, l’ambiente, la casa comune, con tutte quelle sue ferite che purtroppo conosciamo fin troppo bene. E sono già tantissimi gli editori stranieri pronti a pubblicare il testo di questa lettera pastorale.

‘Laudato sii’, il titolo probabile della prossima enciclica

Se il titolo fosse confermato, sarebbe anche un grande tributo alla ‘prima’ lingua italiana. Perché il Cantico delle Creature di San Francesco d’Assisi è considerato il testo poetico più antico redatto in italiano volgare. Questa è la seconda enciclica di Francesco, la prima, la ‘Lumen Fidei’ era stata scritta a quattro mani con Benedetto XVI, ereditandola almeno in parte. Ed è la prima enciclica in assoluto a non avere un titolo in latino. Il testo di questa lettera è in preparazione da mesi. Alcuni temi sono stati già affrontati dal Papa nel corso delle omelie e dei suoi discorsi pubblici, come quello della custodia del creato e quello della necessità di introdurre nuovi modelli di sviluppo, fino al richiamo fatto all’inizio di Expo e “non abusare” dell’ambiente. Del testo di questa enciclica Francesco avrebbe parlato in un incontro privato con il Segretario della Nazioni Unite Ban Ki Moon, il quale lo avrebbe incoraggiato con calore a proseguire sulla strada intrapresa, in quanto questo documento potrebbe uscire fuori esattamente mentre si potrebbe realizzare a livello internazionale una ‘congiuntura favorevole’ di discussioni che si terranno proprio sul clima e sui cambiamenti ambientali. Nella sua gestazione Francesco avrebbe rotto gli schemi non limitandosi ad un confronto su di essa solo con i cardinali e gli uffici vaticani, ma ampliando il cerchio del dibattito al di fuori delle mura vaticane, fino ad arrivare a Leonardo Boff, teologo della liberazione, che avrebbe fornito al Papa molto materiale su cui riflettere.

Salvaguardare il creato è un obbligo morale

L’obbligo di salvaguardia del creato è una questione morale. Ad insistere per un messaggio molto forte in questo senso sarebbe stato proprio Ban Ki Moon, confidente del fatto che questa enciclica, Climate Change Conferencesommandosi ad altri due eventi importanti che sono in programma quest’anno, possa veramente segnare un ‘punto di svolta’ nelle questioni legate alla gestione e tutela dell’ambiente. Il Segretario Generale dell’ONU pensa in particolare al discorso che Papa Francesco stesso terrà all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel prossimo settembre e poi alla Climate Change Conference di dodici giorni che dal 30 novembre prossimo si terrà a Parigi. Intanto la stampa statunitense racconta dei timori che alcune multinazionali a stelle e strisce stanno già cominciando a nitrire rispetto ai contenuti di queste prossima lettera pastorale. E il Segretario Ban Ki Moon deve averci visto bene sulla questione della ‘buona congiuntura’ se nei giorni scorsi il colosso petrolifero ExxonMobil ha fatto arrivare in Vaticano un proprio delegato al fine di spiegare la propria posizione sul cambiamento climatico e sulle difensive sono subito andate anche altre big oil companies proprio in vista di quella conferenza sul clima di fine anno che vorrebbe limitare il riscaldamento globale a due gradi Celsius rispetto ai livelli preindustriali. Secondo il Wall Street Journal la rete diplomatica della ExxonMobil avrebbe unito anche Total, Saudi Aramco, Eni, BG PLC e Shell.

Ambiente, famiglia e poveri per una ‘ecologia umana’

Il testo biblico per antonomasia, la Genesi, descrive d’altronde come Dio stesso abbia creato in sei giorni tutto ciò che ci circonda, riposandosi il settimo giorno. L’uomo e la donna sono stati plasmati il sesto giorno, come custodi del regno e di tutto quanto esso contiene. Il termine a cui Papa Francesco ha già fatto ricorso in alcuni suoi discorsi è stato quello di “ecologia umana”, perché secondo le Scritture esiste una forte armonia che tiene insieme tutte le cose, legando la custodia dell’ambiente e la tutela della famiglia, entrambi visti come nuclei fondativi di una società umana che vuole vivere in pace. Al tema della famiglia il Santo Padre ha dedicato le meditazioni delle ultime udienze generali del mercoledì. Poi ci sono i poveri, coloro su cui si scaricano i danni di questo ecosistema profondamente malato in cui viviamo. Anche loro però ‘tengono’ famiglia e ‘legano’ tutto, perché una società più giusta dovrebbe ripartire propria da una loro piena inclusione. È un concetto di profonda ‘armonia universale’ quello che cerca di disegnare Papa Francesco, un concetto che è sostanzialmente incompatibile con lo sviluppo economico e industriale che abbiamo perseguito fino ad oggi. Su questo il giudizio è davvero senza appello, lascia intendere il Pontefice nei suoi discorsi. Ed in prospettiva escatologica c’è un Giudizio con una G maiuscola che tutti, nell’ottica cristiana, dovremmo affrontare, potenti compresi. E ‘sub iudicem’, sembra lasciare intendere Papa Francesco, finiranno anche tutte le questioni che verranno affrontate nella sua ormai imminente enciclica.

Le parole di Papa Francesco

Verrebbe quasi da dire che Francesco stia puntando ad un ‘radicalismo dell’armonia’, come testimoniano alcuni concetti da lui formulati in questi anni. “Il rispetto del creato è una esigenza della nostra fede, il giardino in cui viviamo non ci è affidato perché lo sfruttiamo, ma perché lo coltiviamo e lo custodiamo con rispetto”. Poi creato e famiglia si legano insieme in un ordine naturale e le ferite dell’uno non possono non avere conseguenze sull’altra. “Nel nostro tempo il matrimonio e la famiglia sono in crisi, la crisi della famiglia ha dato origine ad una crisi della ecologia umana, poiché gli ambienti sociali come gli ambienti naturali hanno bisogno di essere protetti e l’umanità ha finalmente compreso la necessità di affrontare ciò che costituisce una minaccia per il nostro ambiente naturale”. E arriviamo alla ecologia umana. “Siamo lenti, siamo troppo lenti nella nostra cultura nel riconoscere che anche i nostri ambienti sociali sono a rischio, è quindi indispensabile promuovere una nuova ‘ecologia umana’ e creare tutti gli strumenti necessari affinché essa possa progredire”. Nel messaggio inviato per l’inaugurazione di Expo aveva anche detto: “Dobbiamo fare tutto quello che possiamo perché tutti abbiano da mangiare, ma anche ricordare ai potenti della Terra che Dio li chiamerà a giudizio un giorno e allora si manifesterà se hanno davvero cercato di provvedere al cibo per Lui in ogni persona e se hanno operato perché l’ambiente non sia distrutto, ma possa produrre questo cibo”. Recentemente anche il Cardinale Segretario di Stato, Pietro Parolin, all’interno di un incontro internazionale dedicato sempre ai temi dell’ambiente, ha cercato di invitare ad un riflessione più ampia su come crescita economica e rispetto dell’ambiente possano andare ‘mano nella mano’.

I timori dei repubblicani americani

congresso americanoLa paura maggiore è che Papa Francesco nel testo dell’enciclica possa additare il consumo di petrolio e l’emissione di Co2 nell’aria come le cause maggiori del riscaldamento globale e di tutti gli altri fenomeni di ‘decadimento’ ambientale connessi che sono in corso. Le encicliche sono lettere di carattere pastorale con cui il Pontefice sviluppa un approfondimento su tematiche di attualità per la Chiesa e per il mondo. I principali destinatari di esse sono i vescovi delle chiese locali ed i cardinali, sono quindi documenti di carattere pastorale che però, data l’autorità morale del Papa, richiamano l’attenzione di tutta la comunità internazionale. A mettere in fila le cose non si fa mai male. Allora aggiungiamo che nel prossimo mese di settembre Papa Bergoglio sarà in visita negli Stati Uniti, dove c’è in programma anche un suo intervento presso il Congresso americano, la cui maggioranza repubblicana contesta da tempo l’evidenza, ormai scientifica, secondo cui cambiamenti climatici e inquinamento ambientale si tengono a vicenda. E Francesco in soli due anni di pontificato ha ormai accumulato una tale statura morale che sarà difficile in quella sede contraddirlo e non prendere in serio esame quanto potrà dire. E ciò che è detto è detto, lascia intendere Francesco, con questo suo grande amore per la ‘parresia’, per la chiarezza dei concetti e delle posizioni sulle questioni fondamentali che gli insegna Sant’Ignazio di Loyola. È puro ‘capitale sociale’ tutto questo, una categoria che economicamente dovrebbe ancora essere definita e misurata. Ma probabilmente non tutto è misurabile o quantificabile. Come la poesia di un creato che l’uomo non può non difendere, come sta facendo Francesco. E come il bene dell’umanità tutta intera di cui il poverello di Assisi un giorno, dentro una chiesetta tutta da ricostruire, si innamorò.

Marco Bennici

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1 commento

  1. S.Francesco scriveva ” LAUDATO SI’ ”
    l’italiano di oggi prevede: ” LODATO SII ”
    perchè: ” Laudato sii ” ?

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