La mutilazione per cui la vita perdette quello che non ebbe mai,
il futuro, rende la vita più semplice,
ma anche tanto priva di senso.

Italo Svevo

Province vs città. Le più vivibili diventeranno le metropoli?

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Inquinamento, disservizi, burocrazia, gestione dei rifiuti, stanziamento dei fondi, sicurezza ed eccessivo traffico. Sono questi i temi caldi su cui occorre soffermarsi quando si parla della vivibilità nelle città italiane. E se in genere sono i piccoli centri urbani a detenere lo scettro di luoghi del “bel vivere”, qualcosa all’orizzonte potrebbe cambiare. Le grandi metropoli provano infatti a recuperare terreno e qualche cambiamento sembra già essere in atto.

Che aria tira nei nostri centri urbani?

province e vivibilitàA mettere in evidenza l’aria che tira nei nostri centri urbani è intervenuta Legambiente con il suo rapporto sulla vivibilità ambientale dei capoluoghi di provincia italiani, realizzato in collaborazione con Ambiente Italia e Il Sole 24 Ore. Verbania, Belluno, Bolzano, Trento e Pordenone le prime in classifica. Luoghi dove però non mancano alti livelli di biossido di azoto, una mala gestione degli scarichi fognari e altri dati negativi che accennano a quale potrebbe essere la situazione, ben peggiore, per le città che si sono aggiudicate gli ultimi posti, come Reggio Calabria, Agrigento e Crotone.

Il sud, il peggiore in classifica

Il sud insomma si attesta come il luogo in cui c’è il maggiore lavoro da fare. Quello in cui forse le amministrazioni locali dovrebbero concentrarsi di più per migliorare la qualità del proprio territorio. Sempre Agrigento infatti è al centro della scena per un altro primato “nero”: quello di peggiore città vivibile del nostro Paese. Questa volta a dirlo è la classifica sulla vivibilità delle province italiane del 2014, stilata da Il Sole 24 Ore, che già nel 2007 e 2009 aveva collocato nei fanalini di coda la città siciliana.

Ravenna, la città più vivibile

Per le prime posizioni bisogna risalire verso il nord, dove troviamo Ravenna, vincitrice del titolo di migliore area urbana vivibile, seguita da Trento, già al primo posto nel 2013, e Modena.  A quanto pare occorre soffermarsi in Emilia Romagna per carpire i segreti del buon vivere. Pensando ai recenti fatti politici che ci riportano in questo territorio, cioè la forte astensione alle recenti elezioni regionali, sembra quasi contrastare il dato de Il sole 24 Ore che oltre a Ravenna colloca nella top ten altre tre città emiliane: Modena, Bologna e Reggio Emilia.

“Servizi, ambiente e salute” fanno brillare l’Emilia Romagna

province e vivibilità

Ravenna

Ma in cosa eccelle la regione dei tortellini, del prosciutto e del Parmigiano? A farle meritare la medaglia d’oro è stata la materia dei “Servizi, ambiente e salute”, quella degli “Affari e lavoro” e della “Popolazione”, dove emerge per il miglior rapporto tra under 15 e over 64. Nota di demerito invece nel campo della sicurezza e ordine pubblico che la fanno drasticamente crollare alla 103° posizione; situazione opposta della sua principale antagonista, Agrigento, che in queste stesse aree si conquista il 29° posto per il basso tasso di denunce che ci sono state in rapporto al numero della popolazione.

Metropoli vs province

Quali sono allora i luoghi in cui si concentra il migliore tenore di vita? Le piccole o medie città sembrano avere il potere tra le mani, collocandosi ai vertici di queste indagini e scalzando le più importanti metropoli italiane.  Ma segnali di ripresa appaiono anche su questo fronte. Il car-sharing di Roma e Milano, la mobilità di Bolzano o la pedonalizzazione di Bologna sono alcuni dei fattori che spiegano la rimonta che alcune grandi aree urbane si stanno conquistando. Roma e Milano infatti  arrivano, la prima, alla 12° posizione della classifica de Il Sole 24 Ore, salendo così di ben 8 punti rispetto agli scorsi anni, e la seconda all’ottava, più due rispetto allo scorso anno.

Quali saranno i luoghi più vivibili del futuro?

Segno questo che il buon vivere tra qualche tempo potrebbe sposarsi anche alle grandi zone metropolitane, quelle da sempre considerate fonti di stress da cui evadere. La strada da percorrere è però ancora in salita. Lo stesso Vittorio Cogliati Dezza, presidente di Legambiente , ha sottolineato nel rapporto sulla vivibilità dei nostri centri urbani, l’importanza di porsi degli obiettivi per non venire schiacciati da logiche parziali e settoriali. Superare la frammentazione dei singoli provvedimenti politici e creare dei concreti percorsi di rigenerazione urbana, servendosi anche delle opportunità che ci offrono le nuove tecnologie. Queste le chiavi per rendere anche le grandi metropoli luoghi in cui è bello vivere.

Sara Pizzei

L'Autore

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