Che ognuno avrà il futuro che si conquisterà.

Gianni Rodari

Rinuncia a 381 milioni di euro per non deturpare il paesaggio

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euroSi dice che ogni persona abbia un prezzo. Una cinica considerazione di cui la vicenda che stiamo per narrarvi rappresenta l’antitesi. C’è un agricoltore inglese, Robert Worsley, il quale ha rifiutato un’offerta strabiliante per il proprio terreno, da parte di un’impresa specializzata in speculazione edilizia: dei ‘palazzinari’, li chiameremmo in Italia. Un giorno, Worsley, proprietario di 550 acri di terreno (222 ettari: l’equivalente di tre Ville Borghese di Roma) nel Sussex si è visto presentare due dipendenti dell’Immobiliare Mayfield, disposti a staccare un assegno di 275 milioni di sterline (oltre 381 milioni di euro) per comprare la sua fattoria e i terreni annessi. Un malloppo niente male, che avrebbe consentito a Mr Worsley di appendere la vanga al chiodo, avendo svolto da sempre il lavoro di agricoltore, con tutte le alee che ciò comporta; agendo così, ha rinunciato ad una vita da benestante non solo per lui e la famiglia che ha, ma anche per i suoi due figli e le generazioni a venire.

Invece, l’uomo ha fatto prevalere la propria profonda coscienza ambientalista, rifiutando un’offerta così doviziosa, in quanto, secondo lui, nei 222 ettari la società edilizia avrebbe invaso il piccolo angolo di paradiso del Sussex con un’ingombrante estensione di cemento. E si noti che, in Inghilterra, in un’area come quella, si sarebbero costruiti cottage o ville pluri-familiari e non certo i palazzoni che è d’uso edificare in Italia. Sia come sia, Mr Worsley ha opposto un irremovibile no all’offerta, argomentando che il verde Sussex rischia di perdere la propria identità, assediato com’è da una crescente industrializzazione. Si è, inoltre, richiamato alla natura di comunità rurale che è diffusa in quella regione dell’Inghilterra, affermando che , non solo lui, ma i vari agricoltori del Sussex respingono le sirene del facile arricchimento attraverso la cessione dei propri terreni ad inprenditori edili senza scrupoli, la cui azione poco rispettosa dell’ambiente peggiorerebbe certamente la qualità della vita degli abitanti del luogo (e anche di chi ci verrebbe ad abitare). Di fronte alla presa di posizione di Mr Worsley così nobile e utopistica suggeriremmo al Principe Carlo, che si è fatto portabandiera dell’ambientalismo, di brigare presso la Sovrana Madre per insignire questo nobile contadino di una qualche onorificenza o del titolo di Lord.

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