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Abraham Lincoln

Risparmio energetico, piove poco e sul bagnato

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Acquisto una seconda casa nuova o ristrutturata da un costruttore, super efficiente dal punto di vista energetico e la concedo in affitto per 8 anni a canone concordato. Chi di noi avendo a disposizione fino a 300mila euro non ha mai pensato a questa opzione? La squadra di governo, per rilanciare il mercato immobiliare, incentivare l’acquisto di abitazioni residenziali con prestazioni energetiche significative ed aumentare il numero di abitazioni destinate al mercato della locazione a canone concordato non poteva di certo non preoccuparsi di tutti quei privati che versano in tale condizione.

Decreto legge n. 133

Il decreto legge n. 133, del 12 settembre 2014, il cosiddetto “sblocca Italia”, prevede così che le persone fisiche, non esercenti attività commerciale, per gli acquisti di unità immobiliari a destinazione residenziale, effettuati tra il 1 gennaio 2014 e il 31 dicembre 2017, possono dedurre dal reddito complessivo un importo pari al 20% del prezzo di acquisto dell’immobile risultante dall’atto di compravendita nel limite massimo complessivo di spesa di 300mila euro. Il beneficio si applica purché si tratti di immobili di nuova costruzione con prestazioni energetiche certificate in classe A o B o immobili che siano stati oggetto di interventi di ristrutturazione edilizia attraverso i quali abbiano ottenuto la medesima prestazione energetica. Gli stessi inoltre, devono essere stati ceduti direttamente dalle imprese di costruzione o ristrutturazione immobiliare e da cooperative edilizie o dalle imprese che hanno effettuato gli interventi di riqualificazione. La deduzione è ripartita in otto quote annuali di pari importo, a partire dal periodo d’imposta nel quale avviene la stipula del contratto di locazione.

Il beneficio per ricchi di 60 mila euro

Nella sostanza il beneficio massimo spettante è pari a 60 mila euro per un acquisto pari o superiore ai 300 mila, 7.500 euro l’anno di deduzione dal reddito complessivo. Il meccanismo comporta che, a parità di acquisto, il beneficio reale consiste in un risparmio fiscale che partirà da 1.725 per una persona fisica con un reddito sino a 15 mila euro e crescerà progressivamente sino a raggiungere il suo livello massimo di 3.225 euro annui per coloro che godono di un reddito, al netto della deduzione, superiore ai 75mila euro. Un beneficio per ricchi che rende chi più ricco è ancor più privilegiato. Secondo il ministro Lupi, come si legge dalle principali agenzie, la misura “avrà grande successo”, purtroppo non sarà facile vederne gli effetti prima della conversione del decreto. Così com’è scritta la norma occorre chiedersi se sia meglio sperare che il beneficio vada a vantaggio dei costruttori, consentendogli di ridurre lo sconto praticato in fase di compravendita – oggi si attesta in media al 16,5% – oppure se non sia meglio che la misura si riveli un insuccesso.

Conversione decreto? Il cammino è ancora lungo

Il cammino verso la conversione è fortunatamente ancora lungo. Meglio quindi sperare in qualche correttivo che, perseguendo i medesimi nobili fini, conferisca maggiore efficacia redistributiva alla norma “girando” ad esempio il beneficio a famiglie mono reddito, che rilasciano un affitto a canone concordato per l’acquisto di un’abitazione in classe energetica A o B dalle medesime categorie di venditori citati dal Dl. La possibilità di cedere il credito fiscale alle banche, inoltre, trasformato in detrazione, qualora ci fossero risorse sufficienti, consentirebbe l’acquisto, forse, anche a coloro che non posseggono sufficienti risorse per l’anticipo o sufficienti redditi per ottenere un mutuo.

Marco Latini

L'Autore

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