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Gianni Rodari

Nella periferia di Roma arrivano gli orti urbani: cibi sani e risparmio sulla spesa

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Nella periferia est della capitale, tra il quartiere di Tor Tre Teste e l’Alessandrino, c’è un esempio riuscito di collaborazione tra cittadini e istituzioni: gli orti urbani, ovvero 32 fazzoletti di terra, da 40 mq ciascuno, coltivati a pomodori, melanzane, insalate di tutti i tipi dagli abitanti della zona. “Gli orti urbani sono nati tre anni fa su iniziativa dei cittadini di quartiere, riuniti nell’Associazione Città Alessandrina – racconta Maria Cristina Tullio, architetto paesaggista responsabile del progetto – e tramite l’impiego di fondi straordinari della Regione Lazio. Tutto il progetto e la realizzazione degli orti sono costati poco, circa 30mila euro”.

Per i lotti di terreno, assegnati attraverso la stesura di una graduatoria che teneva conto di diversi fattori, come la vicinanza o la situazione occupazionale ed economica della famiglia, non si paga un vero affitto ma solo l’iscrizione ad un “Agroclub” che vigila sulla buona manutenzione degli orti e sulla produzione biologica delle coltivazioni.  “Forse non tutti sanno che Roma è il comune agricolo più grande d’Europa – commenta Stefano Veglianti, vicepresidente del V Municipio – e questa degli orti urbani è una carta vincente su cui il comune deve continuare a scommettere per uno sviluppo armonico ed ecosostenibile del tessuto urbano”.

Giulia Di Stefano

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